Enrico Paoli: la sinistra nel caos sul salva-Milano
- Postato il 7 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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Enrico Paoli: la sinistra nel caos sul salva-Milano
I senatori malpancisti del Pd, quelli ai quali il disegno di legge sull'urbanistica, il cosiddetto Salva Milano, è sempre andato di traverso hanno brindato a champagne. «Il provvedimento, a questo punto, muore lì, in Senato», ha sentenziato la segretaria dem, Elly Schlein, ospite di SkyTg24. Musica celestiale per i senatori ribelli, un requiem per i costruttori che hanno investito a Milano, dove la procura ha bloccato centinaia di cantieri, lasciando tutti con il naso all'insù, a osservare le gru ferme, come statue di sale.
Eppure questo è il film che il centrosinistra ha deciso di proiettare, dopo il salto di qualità compiuto dall'inchiesta della magistratura milanese sulla gestione dell'urbanistica da parte della giunta guidata dal sindaco, Giuseppe Sala, con la Guardia di Finanza che ha arrestato un ex dirigente del Comune. Il problema è che, da 14 anni a questa parte, a governare il capoluogo lombardo è la sinistra e gli assessori impegnati sul fronte urbanistica sono sempre stati del Pd. Il Salva Milano, poi, era stato invocato proprio dall'opposizione, portando il centrodestra sul campo dell'interesse condiviso. L'intervento delle toghe, mai come in questa occasione in sincrono con i tempi del Parlamento, ha fatto saltare tutto. E il Pd ha fatto la cosa che sa fare meglio, fuggire dalle proprie responsabilità, dopo aver creato il problema.
E poco importa se tutto ciò crea un bel problema all'interno della giunta comunale di Milano, quella guidata da Sala. Il sindaco esclude di voler fare un rimpasto, ma oggi vedrà l'assessore alla Casa, Guido Bardelli, finito nelle intercettazioni della procura relative alle indagini sull'urbanistica, dove pronuncia frasi contro la giunta, ma prima di essere nominato assessore. Le dimissioni sembrano essere la soluzione migliore. E pensare che il Pd milanese aveva fortemente osteggiato la sua nomina, considerandola un atto contro il partito.
Il sindaco Sala, ieri, ha avuto una telefonata «di grande supporto» con la segretaria dem, durante la quale Schlein ha illustrato la posizione del partito sulla norma. E così il Salva Milano, che già non era in buona salute, è finito su un binario morto. «Mi è sembrata una cosa onesta e matura», dice il primo cittadino, «fare un passo indietro». Ora però serve che il Parlamento, è la riflessione di Sala, riordini una materia vetusta, che si rifà a leggi anche del 1942, per cercare di far ripartire l'economia cittadina. Un mini Salva Milano insomma.
Ma se la Schlein getta a mare il decreto, lasciando andare alla deriva Sala e i costruttori milanesi, gli altri soci del centrosinistra non risparmiano i loro colpi. In particolare Avs e Movimento 5 Stelle, da sempre contrari al disegno di legge, provano a far valere le loro ragioni. «Chiediamo una informativa», spiega Agostino Santillo del M5s, «per capire quali iniziative il governo intende intraprendere per contrastare i fenomeni corruttivi». «Abbiamo inviato la nostra pregiudiziale di costituzionalità alla procura di Milano, ma il governo deve parlare», aggiunge Angelo Bonelli di Avs. Per Azione, invece, il dietrofront sul Salva Milano, da parte del Pd e del sindaco Sala, «danneggia la città» di Milano, per i calendiani il Pd ha una posizione strumentale perché non ha mai creduto veramente al ddl». Anche Italia Viva si schiera sulla stessa linea.
«Quello che non può accadere è che Milano resta immobile, lasciando spazio a una logica contraria allo sviluppo che IV respinge con fermezza», sostiene il senatore Ivan Scalfarotto, presidente di Iv Milano Metropolitana. E proprio perché il quadro d'insieme sul Salva Milano appare tutt'altro che chiaro, martedì, al Senato, ci sarà una riunione di maggioranza per fare il punto sull'iter del disegno di legge che contiene la norma e che è all'esame della commissione Ambiente. A pesare come un macigno le parole del “proponente” della norma, cioè il sindaco di Milano, Beppe Sala, per cui non ci sono più le condizioni per sostenere il provvedimento.
A questo punto, come spiegato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Alessandro Morelli, anche per il centrodestra è logico far decadere il disegno di legge, che è stato approvato a fine novembre alla Camera con i voti favorevoli anche del Pd e la contrarietà di M5s e Avs. Il ddl introduce un'interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia e con la norma Salva Milano punta a sbloccare i cantieri in stallo nel capoluogo lombardo. «La procura non può dettare tempi al Parlamento», sottolinea Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati.
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