“Emorragia dopo la rottura dei punti di sutura e infezioni”, la denuncia della famiglia contro l’ospedale
- Postato il 25 novembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una grave infezione, contratta in ospedale dopo un intervento al cuore, ha portato alla morte un uomo di 53 anni, residente a Cisterna di Latina. È la convinzione della famiglia che ha presentato una denuncia contro l’European Hospital di Roma. La moglie e i due figli ritengono che si sia trattato di un caso di malasanità e, assistiti dall’avvocato Renato Mattatelli, attendono la prima udienza fissata al 18 marzo 2026 presso il Tribunale di Roma come raccontano i media locali.
Secondo il legale, il paziente non sarebbe stato adeguatamente informato né sui reali rischi dell’operazione, inclusa la possibilità di morire, né sulle eventuali alternative terapeutiche. Se avesse ricevuto una corretta comunicazione medica, ritiene il legale come riporta LazioTv, l’uomo non avrebbe mai acconsentito all’intervento.
La ricostruzione dei fatti risale al 2022. L’uomo, affetto sin dalla nascita da una patologia cardiaca, si era sottoposto a un intervento chirurgico definito dai medici come una procedura di routine, consigliata per migliorare la qualità della vita ma non ritenuta indispensabile. Forte delle rassicurazioni ricevute e fidandosi dei professionisti, aveva accettato l’operazione. Tuttavia, dopo tre interventi e il sopraggiungere di un’infezione contratta durante il ricovero, le sue condizioni erano rapidamente peggiorate fino al decesso.
Sarà ora il tribunale a stabilire se sussistano responsabilità da parte della struttura sanitaria. “Quando è entrato in ospedale godeva di una salute discreta, se non buona – spiega l’avvocato Mattatelli –. È ragionevole presumere che le gravi infezioni che lo hanno ucciso siano di origine ospedaliera.” Dall’analisi della cartella clinica e dai risultati dell’autopsia, il legale afferma emergano prove di errori chirurgici, emorragie dovute alla rottura dei punti di sutura e infezioni contratte durante il ricovero, elementi che avrebbero causato in pochi giorni il collasso degli organi vitali e la morte del paziente. Saranno il processo a stabilire le eventuali responsabilità.
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