Emilio De Leo, da Napoli a Malta: l'allenatore dei record che ha conquistato Sinisa Mihajlovic

  • Postato il 17 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Dopo Mangia e Marcolini, un altro italiano sta provando a riportare Malta ai fasti degli anni ’90. Emilio De Leo, 47 anni, è la speranza della nazionale del piccolo arcipelago situato tra l’Italia e l’Africa, uno dei paesi più piccoli del mondo. Dalla Terza Categoria a Cava de’ Tirreni ai dieci anni nello staff di Sinisa Mihajlovic, la storia dell’allenatore campano, che già si è tolto la soddisfazione di battere la Finlandia nella fase di qualificazione ai mondiali del 2026.

De Leo, la lezione di Mihajlovic e l’arrivo a Malta

Un napoletano alla conquista di Malta, uno degli Stati più piccoli al mondo con i suoi 315 km quadrati di estensione. Quella di Emilio De Leo, 47 anni, commissario tecnico della nazionale maltese dal 13 gennaio di quest’anno, è una favola tutta da raccontare. Dagli inizi a Cava de’ Tirreni alla lunga collaborazione con Sinisa Mihajlovic, per 10 anni nello staff dell’allenatore serbo, fino a quando, ormai fiaccato dalla malattia, venne esonerato dal Bologna.

Collaboratore di fiducia di Mihajlovic, lo sostituì in panchina quando l’allenatore dovette assentarsi per sottoporsi alle cure contro la leucemia. Per 11 partite prese lui il comando della prima squadra affiancato da Miroslav Tanjga, l’altro braccio destro di Mihajlovic, mentre l’amico combatteva la malattia in un letto di ospedale.

Gli inizi a Cava de’ Tirreni, le vittorie, i record

Un’esperienza di vita, formativa, che ha stimolato e accresciuto la bravura di De Leo, dal 2023 in possesso dell’abilitazione UEFA Pro che gli consente di essere tesserato come allenatore in tutte le categorie professionistiche. Un lungo tragitto iniziato nel 2001 quando allenava le giovanili del C.C.S.M. Galdi ’99 a Cava de’ Tirreni, comune del salernitano.

Prima con i ragazzini, poi con la prima squadra, De Leo ha ottenuto i primi ottimi risultati, trampolino di lancio per il trasferimento alla Cavese, dove allena dal 2004 al 2008 il settore giovanile dei metelliani impegnati tra Serie C2 e C1. Nella stagione 2006-2007 alla guida degli Allievi si laurea campione d’Italia di Serie C vincendo tutte e 24 le partite in calendario.

Nel 2011, dopo un paio di anni alla Nocerina, scende in Terza Categoria per allenare l’ASD Aquilotto Cavese. La sua squadra è una macchina da gol, ne segna 172 (subendone appena 6), dominando il campionato e ottenendo la promozione in Seconda Categoria. Sembrerebbe un risultato di poco conto, ma non per De Leo, che viene adocchiato da Mihajlovic, affascinato dal modo in cui l’allenatore campano gestisce le sue squadre, di come le fa giocare: lo invita a far parte del suo staff, De Leo vi rimarrà per 10 anni.

Dieci anni con Mihajlovic fino alla scomparsa dell’amico

Inizia per De Leo un decennio di grandi soddisfazioni ad altissimi livelli, prima con la nazionale serba, poi alla Sampdoria, quindi il grande salto: il Milan. I risultati sul campo non ripagano in pieno il lavoro svolto da Mihajlovic e dai suoi fidi collaboratori. Ripartono dal Torino nel 2016, quindi la brevissima esperienza in Portogallo nel 2018, allo Sporting Lisbona, e il ritorno in Italia, a Bologna.

La malattia dell’amico Sinisa lo costringe a calarsi a pieno titolo in una dimensione ad altissimo impatto emotivo. Lui, partito dai giovanissimi, cresciuto sui campi polverosi della Campania, formatosi attraverso la gavetta, quella vera, si ritrova allenatore dei felsinei per qualche mese, fino al 6 settembre del 2022. Tre mesi dopo Mihajlovic si spegnerà, sconfitto dalla leucemia.

La ripartenza, Malta e la vittoria in Finlandia

Per De Leo inizia una nuova vita: studia, si diploma a Coverciano, accresce le sue conoscenze e le sue competenze. La chiamata che non si può rifiutare arriva il 13 gennaio di quest’anno: Malta lo sceglie come selezionatore della nazionale. De Leo non ci pensa su due volte e raggiunge l’arcipelago situato nel Mediterraneo tra l’Italia (la Sicilia dista appena 80 chilometri) e il Nord Africa.

Nel 1994, la nazionale maltese raggiunse il 66° posto nella classifica mondiale della FIFA, il punto più alto mai toccato. Attualmente è al 171° posto, reduce da anni avari di soddisfazioni e di talenti da lanciare, nonostante il lavoro svolto da Devis Mangia (dal 2019 al 2022) e da Michele Marcolini (dal 2022 al 2024). La maggior parte dei giocatori milita nel massimo campionato maltese, c’è anche un “italiano”, Kurt Shaw, difensore di 26 anni di proprietà del Sorrento (Lega Pro), con all’attivo 31 presenze in nazionale.

Eppure, escludendo l’8-0 rimediato in Olanda, De Leo riesce subito a dare un’identità chiara alla squadra. Il primo risultato positivo è lo 0-0 interno contro la Lituania dopo due sconfitte di misura subite in casa contro la Finlandia (0-1) e sul campo della Polonia di Lewandowski, che non va oltre il 2-0 nel girone di qualificazione ai Mondiali del 2026.

Nelle ultime tre partite disputate Malta ha ottenuto due vittorie e un pareggio (1-1 in Lituania). Dopo aver piegato San Marino in amichevole (3-1), lo scorso 14 novembre si è tolta il lusso di battere la Finlandia a Helsinki (0-1, gol di Jake Grech, centrocampista del Floriana) ottenendo la prima vittoria nel girone di qualificazione, estromettendo l’avversario dalla corsa ai playoff per i prossimi mondiali.

Stasera proverà a bissare contro la Polonia, nell’ultimo impegno della fase a gironi. Il risultato non sarà importante, non può esserlo più della crescita che la nazionale maltese è chiamata a fare per tornare ai livelli toccati negli anni ’90. E’ questo l’obiettivo di Emilio De Leo, l’uomo venuto da Napoli, partito dalla Terza Categoria per riportare in alto Malta.

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Virgilio.it

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