Emergenza caldo, in arrivo il protocollo nazionale per proteggere i lavoratori

  • Postato il 2 luglio 2025
  • Politica
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L’Italia, come gran parte dell’Europa, è stretta in una morsa di caldo opprimente. Oggi, mercoledì 2 luglio, il bollettino del Ministero della Salute segnala ben 18 città contrassegnate dal bollino rosso, il livello massimo di allerta per le ondate di calore. Le città coinvolte sono: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo. Il rischio riguarda soprattutto la salute dei cittadini più fragili, ma anche i lavoratori esposti al sole o impegnati in ambienti chiusi e poco ventilati.

Per questo motivo, diverse regioni hanno già adottato ordinanze locali che vietano lo svolgimento di alcune attività lavorative, soprattutto nei campi e nelle fabbriche, durante le ore più calde della giornata. Ma il governo ha deciso di intervenire con una strategia unitaria per affrontare l’emergenza.

Un protocollo nazionale contro i rischi del caldo sul lavoro

Nel pomeriggio di oggi sarà firmato un protocollo quadro tra il Ministero del Lavoro, le imprese e i sindacati. L’obiettivo è l’adozione di misure nazionali per contenere i rischi legati al caldo negli ambienti lavorativi. Il documento prevede l’ampliamento e l’uso automatico degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, anche nei casi di lavoro stagionale o riduzioni temporanee dell’orario.

Tra le altre misure proposte vi sono: la flessibilità dell’orario di lavoro, la promozione di buone pratiche aziendali, maggiore formazione e informazione per i lavoratori, sorveglianza sanitaria mirata, utilizzo di abbigliamento adeguato, e la riorganizzazione dei turni. Ai datori di lavoro viene inoltre chiesto di monitorare le previsioni meteo locali attraverso il portale del Ministero della Salute e di adottare piani di sicurezza che prevedano aree ombreggiate, punti di ristoro e fornitura di acqua.

braccianti al lavoro
Emergenza caldo, in arrivo il protocollo nazionale per proteggere i lavoratori (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Le richieste dei sindacati e l’urgenza di un intervento strutturale

Il protocollo, che sarà ora discusso con le parti sociali, nasce anche dalle pressioni di Cgil, Cisl e Uil. La segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, sottolinea l’urgenza di affrontare il tema in modo strutturale, chiedendo una soglia legale di temperatura oltre la quale scattino automaticamente misure di tutela per i lavoratori.

La Uil, per voce della segretaria Ivana Veronese, insiste affinché l’Inail registri ufficialmente gli infortuni legati al caldo come tali, per avere dati precisi e migliorare la prevenzione. Le misure proposte si estenderanno anche agli studenti tirocinanti, ai lavoratori stagionali e a quelli impiegati da aziende in appalto.

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Blitz

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