Elezioni regionali in Calabria, in campo un bipolarismo quasi perfetto

  • Postato il 7 settembre 2025
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Elezioni regionali in Calabria, in campo un bipolarismo quasi perfetto

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Per le elezioni regionali in Calabria torna il bipolarismo politico quasi perfetto dopo vent’anni. Il centrosinistra si presenta unito per sfidare il centrodestra in carica.


La Calabria torna alle urne in uno scenario che da queste parti mancava da vent’anni. Perché l’ultima volta in cui si era andati al voto sotto il segno di un bipolarismo quasi perfetto era il 2005. L’elezione diretta del presidente era stata introdotta da poco più di cinque anni e si sfidavano Agazio Loiero e Sergio Abramo. Il primo alla guida di quello che oggi chiamiamo ‘campo largo’ e allora era l’Unione, il secondo sorretto dal centrodestra dell’epoca, costruito sull’asse Udc (primo partito in quegli anni), Forza Italia e Alleanza Nazionale. C’erano anche due outsider – Fortunato Aloi, con Alternativa sociale di Alessandra Mussolini, e Giuseppe Bilello con ecologisti e Dc – ma non andarono oltre, rispettivamente, l’1 e lo 0,2 per cento.

LE DIVERSE SFIDE DAL 2005 AD OGGI

Oggi ai nastri di partenza ritroviamo i due poli – centrodestra e centrosinistra – guidati da Roberto Occhiuto e Pasquale Tridico, più il solo outsider Francesco Toscano, che con il suo ‘Democrazia sovrana popolare’ si pone in ottica antisistema. Se passiamo invece in rassegna le elezioni regionali della stagione dopo Loiero, troviamo sempre almeno una delle due coalizioni divise – il centrosinistra più spesso del centrodestra – con varie tentazioni terzopoliste.

C’è stato Pippo Callipo, che nel 2010 si inserì nella contesa tra Scopelliti e Loiero e conquistò tre seggi con il suo 10%. Quattro anni dopo, quando a imporsi fu Mario Oliverio su Wanda Ferro, è il centrodestra a conoscere il ‘trauma’ della frattura, con Nico D’Ascola che, con il Nuovo centrodestra e l’Udc, sfiorò il 9%. In quella elezione, oltre a un pezzetto di sinistra (1,32%) che corse da sé con Domenico Gattuso, fece capolino il M5S con Cono Cantelmi (sfiorò il 5%, ben lontano dal quorum).

I PROTAGONISTI DI QUESTA TORNATA DI ELEZIONI REGIONALI IN CALABRIA E LA NUOVA SFIDA

Venendo ad elezioni più recenti – quelle del 2020 vinte da Santelli e del 2021 vinte da Occhiuto – il centrosinistra è sempre andato alla ‘battaglia’ diviso. Nel 2020 a correre da soli furono il M5S di Aiello e la coalizione di Tansi, che chiusero con un 7% circa a testa. Nel 2021, invece, toccò a Mario Oliverio e a Luigi De Magistris, che chiuse con un ottimo 16. Sull’esito finale le fughe terzo o quartopoliste non hanno mai inciso – almeno a guardare il mero dato aritmetico, previsioni a ritroso non avrebbero senso – perché tutti i presidenti eletti hanno sempre superato, anche abbondantemente, il 50%.

È il dato politico, invece, che vale la pena rilevare: l’elemento inedito di questa tornata è l’unità del centrosinistra, che è riuscito a metter insieme tutti, in sei liste, da Italia Viva a Rifondazione Comunista. Manca solo Azione, ma solo per il simbolo: perché mentre Calenda non manca in nessuna occasione pubblica di ricordare che lui Tridico non lo appoggerebbe mai perché il Paese «non può campare di reddito di cittadinanza», i suoi portatori di consenso sono nelle liste dell’europarlamentare.

LE DICHIARAZIONI DEI CANDIDATI

«L’unica colla che gli tiene insieme è il tentativo di distruggermi, con ogni metodo, anche le fake news. Ma non ci riusciranno» dice sui social Roberto Occhiuto, commentando la larga alleanza. Dal centrosinistra rivendicano invece quello che, spiegano, è un «laboratorio politico», un’anteprima (possibile) della futura coalizione che sfiderà Meloni. Nei fatti, questa larghissima alleanza insieme all’appeal di un candidato che è stato capace di metter tutti d’accordo fin da subito sono gli elementi trainanti, in questo voto, per il centrosinistra. Dovrà vedersela, dall’altra parte, con la corazzata centrodestra che in campo mette la forte personalità del presidente uscente, esponente di spicco nazionale di Forza Italia, e una coalizione granitica, forte di otto liste e molti big del consenso.

L’elenco completo delle liste:

A sostegno di Roberto Occhiuto
A sostegno di Pasquale Tridico
A sostegno di Francesco Toscano

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