Elezioni in Calabria, stravince il centrodestra: nuova batosta per il “campo largo”

  • Postato il 6 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Altro giro, altra batosta elettorale per il cosiddetto “campo largo” del centrosinistra. A pochi minuti dalla chiusura delle urne per le elezioni regionali in Calabria la vittoria del Governatore uscente di centrodestra Roberto Occhiuto è apparsa fin da subito chiarissima.

Secondo i primi exit poll di Opinio per Rai, il governatore uscente si attestava su una forbice tra il 59 e il 63%. Mentre lo sfidante del centrosinistra, l’ex Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, si fermava tra il 35.5 e il 39.5%. L’affluenza si ferma al 43,2% in linea con quella della precedente tornata elettorale (44,4%).

Secondo gli instant poll di Youtrend per Skytg24, tra le liste a sostegno di Occhiuto Fdi sarebbe il primo partito, con una quota tra il 15 e il 19%, seconda FI tra il 10 e il 14%, pari merito con la lista Occhiuto tra il 10 e il 14%, la Lega tra il 5 e il 7%. Tra le liste a sostegno di Tridico sarebbe primo il Pd con il 12-16%, secondo il M5s al 6-10%, la lista Tridico al 5-7%, Avs tra il 3 e il 5%.

Il centrodestra si riconferma

Il centrodestra vince e convince, dunque, e lo fa con percentuali addirittura superiori alle scorse regionali del 2021, quando Occhiuto raccolse il 54% delle preferenze. La vittoria del centrodestra in Calabria fa seguito a quella nelle Marche, dove Acquaroli ha ottenuto un secondo mandato con il 52,4% dei voti, migliorando anche lui il risultato del 2020 quando si era fermato al 49,1%.

Il dato senza dubbio più significativo è dunque che in entrambe le regioni i candidati di centrodestra hanno ottenuto risultati più alti nella loro rielezione.

Particolarmente interessante è il paradosso che emerge dal confronto tra le due campagne elettorali. Nelle Marche, il cosiddetto “campo largo” aveva tentato addossare la sconfitta all’avviso di garanzia ricevuto da Matteo Ricci nell’ambito dell’inchiesta “Affidopoli”, relativa a presunti affidamenti irregolari quando era sindaco di Pesaro per circa 600mila euro.

In Calabria, invece, era proprio Roberto Occhiuto ad essere sotto indagine per corruzione. Il governatore aveva ricevuto un avviso di garanzia nel giugno 2025, che lo aveva spinto alle dimissioni anticipate e al conseguente ritorno alle urne. Poco spazio ai dubbi, gli elettori hanno preferito il centrodestra.

Altra batosta per il “campo largo”

La sconfitta calabrese rappresenta la decima sconfitta in tredici tornate elettorali per l’alleanza Pd-M5S. Con gli unici successi del “campo largo” in Emilia-Romagna, Umbria e Sardegna.

Entrambe le campagne del centrosinistra hanno mostrato una preoccupante deriva verso tematiche che poco o nulla hanno a che fare con i problemi territoriali. Nelle Marche, Ricci aveva puntato molto sulla questione palestinese negli ultimi giorni di campagna, arrivando a sventolare la bandiera della Palestina nel comizio finale.

Allo stesso modo in Calabria, Tridico aveva annunciato che in caso di vittoria uno dei primi provvedimenti sarebbe stato il riconoscimento dello stato di Palestina. Non hanno poi certo aiutato le uscite fatte in campagna elettorale, come le “diecimila assunzioni di giovani under 40 nei primi cento giorni”, la creazione di “quattro poli tecnologici con mille laureati assunti”, la “costruzione di 30 ospedali pubblici al posto del Ponte sullo Stretto”, e infine l’introduzione di un “reddito di dignità”.

Il fallimento del campo largo in due regioni così diverse per caratteristiche socio-economiche e storia politica evidenzia problemi che vanno per forza di cose oltre le specificità territoriali. La strategia di Schlein, basata sulla polarizzazione e sull’inseguimento delle posizioni più radicali del M5S, non sembra in grado di costruire un’alternativa credibile al governo Meloni.

Autore
Panorama

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