Eleonora Giorgi, il ricordo di Annamaria Piacentini: "Ammirata come donna e come attrice"
- Postato il 3 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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Eleonora Giorgi, il ricordo di Annamaria Piacentini: "Ammirata come donna e come attrice"
Eleonora Giorgi l'avevo sempre ammirata, come attrice e come donna. Ho avuto anche la fortuna di intervistarla: era semplice e sincera, capace di raccontare la sua vita con quella serenità e quell'amore che poche persone sanno dare. I suoi film sono state lezioni di cinema, sono entrati nel nostro immaginario collettivo, grazie ad una Vera Donna che ha saputo raccontarli come solo chi sa amare il proprio lavoro. Oggi è volata in Cielo, in silenzio, tra le braccia dei suoi figli che ha sempre amato.Ma, non la dimenticheremo, non accadrà mai. Questa intervista l'avevo fatta alcuni anni fa. Lei doveva andare a Taormina per la serata dei Nastri d'Argento . Sarebbe salita sul palco del Teatro Antico insieme a Carlo Verdone, era emozionata, e non me lo nascose. Ho fatto tante interviste, ma un'attrice bella e gentile come Eleonara Giorgi difficilmente l'ho incontrata. Il suo sguardo puro, mi è rimasto nel cuore.
Qui di seguito l'intervista a Eleonora Giorgi a firma Annamaria Piacentini
Roma. Basterebbe pensare ad una delle sue entrate in scena nelle commedie migliori che hanno accompagnato il nostro immaginario collettivo per farne una Diva. Ma Eleonora Giorgi è rimasta quella ragazza semplice, bella e intelligente che abbiamo imparato a conoscere a cavallo tra gli anni '70 e '80: capelli biondi, occhi azzurri come il mare, il viso fintamente “innocente”. La scelse anche Carlo Verdone (nel '82) per “Borotalco”, e fu un successo senza precedenti. Anche all'estero.
Sarà lei a consegnare il 28 giugno al Teatro Antico di Taormina il premio Cariddi a Carlo Verdone, sul tema “Bianco, rosso e Verdone: 40 anni del suo cinema”. Questo la emoziona?
“Spero di non commuovermi, a Carlo voglio bene. Ho recuperato un abito bellissimo illuminato di cristalli che ha fatto per me Ferrè nel '96, quando ho sfilato a piazza Navona e lo indosserò per lui. E' un regista e un attore che trovo geniale. Ho esordito nel cinema dei “colonnelli” e ricordo che non amavo correre sui set. Con Carlo è stato diverso. Quando mi ha chiamata era al suo terzo film. Sul set c'era anche il fratello Luca e siamo diventati subito amici. Eravamo giovani e ridevamo come matti”.
Grazie a “Borotalco”, ha ricevuto il premio per la Migliore interpretazione Femminile al festival di Montreal. E' bello essere riconosciuti anche all'estero?
“Per un'attrice è un passo importante. Poco tempo dopo ero in un ristorante trendy di Los Angeles insieme a Warren Beatty e Jack Nicholson, quando ho visto entrare tre italo-americani. Sono venuti verso di me dicendo:” Eleonora Giorgi....Borotalco”. Ho subito risposto “al mio tavolo ci sono anche due grandi attori americani”. E loro: Chi se ne importa...”
E poi, ha smesso di viaggiare...
“ Sono stata così tanto in giro per il mondo che oggi il mondo è dentro di me.”
Perché un'attrice al culmine della carriera, improvvisamente si innamora di un uomo (Ciavarro), e sparisce?
“E' stata una scelta, non una fuga d'amore. Massimo ed io ci siamo creati una vita in comune per scoprire valori diversi. Abbiamo avuto un figlio, ci siamo lasciati, ma tra me e lui c'è una fratellanza ventennale e un grande affetto”.
Un grande affetto che ha provato anche per suo marito Angelo Rizzoli.
“Il mio primo marito è la persona che mi ha dato di più. Ed è quella con cui ho sbagliato di più. Se la vita di un'attrice comincia a 18 anni, smarrisce molte cose. Ho un figlio con lui, è sempre stato un buon padre e gli devo tanto. Il nostro è stato un autentico, sincero amore, ma gli eventi ci hanno trovati di fronte ad un bivio, che io ero impreparata ad affrontare. In seguito ti rendi conto che avresti potuto farcela. Ho avuto bisogno di silenzio, non mi sono neanche più truccata per tre anni. Invece, bisognava alzarsi e prendere quel treno, perché non era detto che sarebbe ripassato.”
Il pubblico le vuole bene.
“So che non ho mai accettato i compromessi. Quando mi sono timidamente riaffacciata ho scoperto che avevo il gradimento delle donne. La mia simpatia va anche alle signore anziane mollate dai mariti. Sarà uno dei temi del mio film”.
E' già in scrittura?
“Sì, tre corti che possono diventare un film dal titolo: “Le donne della mia generazione”, quelle coraggiose, capaci di mantenere la famiglia e conservare i sogni. “
C'è qualcosa che la imbarazza?
“Quando gli uomini propongonoun a storia imbarazzante: dico sempre no! Specie quando ti arriva da un personaggio di altissimo profilo che senza mezzi termini ti chiede: usciamo insieme? ”
Quindi, niente padrini, né padroni: Brava!
“La cosa più bella è sapersi rimboccare le maniche. Le idee non mi mancano. I miei figli mi dicono: mamma la tua giornata è sempre una festa. L'anno prossimo festeggio i miei lunghi anni di carriera, e questo già lo considero un premio. E poi, ci sono loro a darmi la gioia di vivere”.
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