Egonu ha ripreso in mano la Numia, ma Milano adesso è un'altra squadra: può battere anche Conegliano?
- Postato il 6 marzo 2025
- Di Virgilio.it
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Paola è tornata, anzi, Paola non se n’è mai andata. E forse nemmeno Milano, che adesso però sente di dover dimostrare a se stessa che la notte magica vissuta contro l’Eczacibasi non è stata soltanto un’eccezione in un’annata sin qui un po’ al di sotto delle attese. Ma ha sostanzialmente confermato quanto in molti andavano dicendo da tempo: se al completo e con tutte le forze al punto giusto, la Numia è realmente una squadra da corsa. Forse l’unica in Italia e in Europa in grado di opporre resistenza al dirompente strapotere di Conegliano.
- Istanbul nel destino: Milano deve chiudere i conti
- Egonu ha ritrovato i colpi dei giorni migliori
- Numia, che crescita: adesso tutto funziona come deve
- Egonu, l'oro olimpico non basta
Istanbul nel destino: Milano deve chiudere i conti
La strada che conduce a Istanbul, teatro della final four che a inizio maggio assegnerà la Champions League, è ancora lungo a insidiosa. È curioso semmai constatare che a Istanbul Egonu e compagne scenderanno già giovedì prossimo, quando saranno attese dalla sfida di ritorno contro il sestetto guidato da Tijana Boskovic, uscito con le ossa rotte dalla gara dell’Allianz Cloud.
Milano potrà qualificarsi alle semifinali semplicemente vincendo due set, oppure conquistando l’eventuale golden set in palio in caso di sconfitta per 3-0 o 3-1. In un universo parallelo, chiunque avrebbe di che essere tranquillo, ma nel volley (specialmente a questo livello) illudersi è la cosa peggiore che si possa fare. Tanto che la Numia è tornata subito in palestra a lavorare per preparare anche il debutto nei play-off scudetto, che domenica alle 19 vedrà il Vero Volley impegnato tra le mura amiche contro la Megabox Vallefoglia.
Egonu ha ritrovato i colpi dei giorni migliori
Quel che resta però dell’impresa contro l’Eczacibasi è soprattutto la risposta da campionessa consumata qual è di Paola Egonu. Che nel confronto con quella che è da sempre la sua nemesi (con Boskovic è sempre stato duello: in campo, ma anche fuori, tanto che anche un rinnovo di contratto a cifre più alte veniva strumentalizzato per gettare benzina sulla rivalità) ha saputo dimostrarsi matura al punto giusto da sapere ciò di cui Milano avesse realmente bisogno.
Una prova che ha ribadito al mondo intero che se Paola sta bene è difficile trovargli adeguate contromisure. A conti fatti quest’anno c’è riuscita soltanto Conegliano nella sfida di regular season disputata lo scorso 12 febbraio, appena tre giorni dopo la finale di Coppa Italia (entrambe le gare vinte 3-0 dalle Pantere, con Egonu tenuta a soli 11 punti al Forum, mentre nella finale di Coppa aveva segnato 24 punti).
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/Temmzvolley/status/1897009709452026178" profile_id="Temmzvolley" tweet_id="1897009709452026178"/]Anche nella semifinale del Mondiale per Club l’opposto di Milano aveva segnato 22 punti, senza però riuscire a fermare l’avanzata della Prosecco Doc Imoco. Che rimane la squadra da battere anche in Europa, pensando all’eventualità di ritrovarsela nuovamente in semifinale, ancora una volta in gara secca come previsto dal nuovo format della Champions, che ha ripristinato la final four.
Numia, che crescita: adesso tutto funziona come deve
Con Orro finalmente ristabilita dopo i problemi accusati a inizio anno, Milano è sembrata davvero una squadra quadrata e convinta dei propri mezzi. Anche la rimonta su Scandicci in campionato è servita per alimentare e aumentare l’autostima di un gruppo che sente di poter recitare un ruolo da protagonista.
Sono cresciute tanto Kurtagic e Danesi al centro, così come in banda Sylla e Daalderop (che radiomercato da quasi certamente a Conegliano nella prossima stagione, con Lanier pronta a fare il percorso inverso). Soprattutto è cresciuta Gelin, il libero francese che qualche problema di adattamento all’inizio l’ha avuto, faticando a prendere il posto lasciato vacante da Brenda Castillo (tornata a Scandicci).
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/GotTheFever22/status/1897122119009624194" profile_id="GotTheFever22" tweet_id="1897122119009624194"/]La Numia oggi è una squadra profonda e convinta dei propri mezzi: non ha ancora trovato la miglior Pietrini (stagione tribolata per lei dopo l’operazione che l’è costata l’estate azzurra di Parigi), ma ha capito qual è la formula giusta per provare a spingersi oltre i propri limiti. E la prova del nome arriverà proprio a Istanbul, intanto nella gara di ritorno contro l’Eczacibasi, poi nell’eventuale semifinale contro Conegliano.
Egonu, l’oro olimpico non basta
Da quando Egonu è sbarcata al Consorzio (estate 2023), nella migliore delle ipotesi s’è dovuta sempre accomodare sul secondo gradino del podio, dietro alle Pantere. E per quanto l’oro di Parigi luccichi nella vetrina di casa (a meno che non sia una delle tante medaglie che si sono rovinate dopo pochi mesi…), tornare a vincere anche con la squadra di club è un’esigenza sempre più grande. La scintilla potrebbe essere scoccata per davvero: Numia, se non ora, quando?