Educazione sessuale a scuola fin dalle elementari nell’era di Internet, ecco le ragioni del sì
- Postato il 30 novembre 2025
- Salute
- Di Blitz
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Educazione sessuale a scuola fin dalle elementari. Il dibattito è acceso, è diventato polemica politica. Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute, è intervenuta con parole ferme e accese: sarebbe “una follia rinunciare alla educazione sessuale nelle scuole”.
Sul Secolo XIX di Genova è uscita, venerdì 28 novembre 2025 questa mia opinione.
L’idea che a scuola si debba insegnare il sesso, come la storia e la religione, può suscitare qualche perplessità.
Ai mei tempi (ho fatto la prima elementare nel 1951) parlare di sesso era tabù. I bambini li portavano le cicogne.
L’educazione sessuale di generazioni su generazioni di adolescenti cittadini (in campagna, dove viveva più di metà degli italiani, la vita era in presa diretta, la lezione veniva dagli animali) era affidata al sussurro fra compagni di scuola, alle rivelazioni di un cugino più grande, al vizio solitario.
C’era un velo di pudore. Mio padre mi diede un unico avvertimento, quando partii per Londra: “Ricordati del guanto di Parigi”. Avevo 22 anni, ero già giornalista professionista.
I giornali non parlavano di sesso: sulla Stampa di Giulio De Benedetti si scriveva di “atti innominabili” o “irriferibili”.
Giornali bacchettoni

Al Corriere della Sera, ancora nel 1985, pur dopo Ottone e Di Bella, un ordine di servizio proibiva di scrivere la parola verifica perché poteva andare a capo in modo imbarazzante e neppure “in seno a” era concesso.
Rarissimi erano i giornali pornografici: qualche pagina in inchiostro seppia stampata in Svezia. Playman e Playboy arrivarono negli anni’70, ma ti faa AA cevano vedere, non capire. A quel fine era più utile il Nuovissimo Melzi, il vocabolario di italiano.
Poi, alla fine del secolo, tutto è cambiato. Internet ha reso accessibile a tutti la conoscenza più vasta e il sesso non ha avuto più segreti.
Oggi il telefonino lo hanno anche i bambini, facilita il contatto e la sicurezza. Così internet è aperto a tutti e al cugino più evoluto si sono sostituiti Google e TikTok. Lo scrive l’Unesco.
In America, dove sono sempre più avanti, l’esperienza della educazione sessuale negli Stati in cui è stata introdotta, ha dato risultati positivi, con un calo di malattie veneree e dí gravidanze non volute.
Rendere consapevoli i giovani, fin dalle elementari, è diventato una necessità, non un capriccio.
Restano i dubbi sulla esecuzione pratica del principio se affidata a programmi dí burocrati e condotta da insegnanti incompetenti e incapaci.
Qui siamo allo snodo fra idee, ideologie, politica e buona amministrazione.
La sfida è ardua ma la paura non deve essere remora.
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