Ecco la mano enorme di Papa Francesco: dalla foto emerge un dettaglio inquietante
- Postato il 17 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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Ecco la mano enorme di Papa Francesco: dalla foto emerge un dettaglio inquietante
Dopo 31 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, finalmente Papa Francesco ha deciso di mostrarsi, anche se solo parzialmente, ai suoi fedeli. Nello scatto si vede il Papa nella cappellina dell'ospedale, ripreso quasi di lato, con lo sguardo verso l'altare. Alcuni, però hanno notato un particolare, cioè la sua mano particolarmente gonfia. Nicola Montano, presidente della Società italiana di medicina interna (Simi), dice all'Ansa: “È un'immagine del Santo Padre tutto sommato non negativa e che lascerebbe intravedere segnali di miglioramento, anche per lo stesso fatto che il Pontefice appare nello svolgimento di una attività, sia pure seduto. Mentre il gonfiore che sembrerebbe interessare la mano potrebbe essere legato semplicemente ad un accumulo di liquidi causato dalle terapie endovena e di idratazione cui è stato sottoposto. Il Papa – spiega lo specialista – è stato sottoposto a lunga ventilazione e idratazione ed il gonfiore alla mano che sembrerebbe di vedere dalla foto potrebbe essere dovuto ad un semplice accumulo di liquidi, oppure potrebbe trattarsi di un gonfiore locale a seguito delle terapie, perché in alcuni casi le flebo possono essere attaccate anche alla mano. Tuttavia, dalla fotografia non si capisce bene se l'immagine è relativa a parte della mano o del polso, ma se si trattasse del polso non saremmo di fronte ad alcun gonfiore particolare”.
C'è chi dice, poi, che anche il volto sembra essersi gonfiato, ma Montano sminuisce la cosa: “Il suo volto appariva gonfio anche prima di entrare in ospedale, e questo può essere un effetto delle terapie cortisoniche cui il Pontefice era sottoposto per i problemi polmonari già prima del ricovero. Il cortisone può infatti portare gonfiore. Il profilo del volto del Pontefice non sembra comunque variato notevolmente e, soprattutto, non appare deperito o degradato. Tenuto conto del lungo periodo di ricovero e delle patologie acute e croniche da cui il Papa è affetto, il fatto che sia in grado di svolgere delle attività, anche se con le ovvie limitazioni che la sua condizione impone, sembra far intravedere un iter di miglioramento delle sue condizioni cliniche”.
Quanto alle dimissioni dall'Ospedale, Montano è cauto: “Per poter essere dimesso, il Papa dovrebbe essere in grado di respirare in maniera più autonoma, e una condizione fondamentale sarebbe l'interruzione della ventilazione ad alti flussi di ossigeno. Si inizia cioè a vedere un miglioramento, ma bisogna valutare quando potrà essere interrotta la ventilazione non invasiva ad alti flussi. Il Pontefice resta un soggetto fragile e, come tale – rileva Montano – può avere conseguenze e peggioramenti a seguito di ogni evento acuto che dovesse presentarsi. Sono quindi presumibili delle limitazioni alle sue attività. L'auspicio è che la sua funzione respiratoria possa riprendere al più presto e risultare il più possibile simile al livello pre-ricovero, anche se resta comunque la patologia polmonare cronica da cui il Papa è affetto e che rende necessario un continuo e attento monitoraggio delle sue condizioni”.
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