Ecco la fine del patriarcato: strepitoso Checco Zalone, come fa impazzire la sinistra
- Postato il 7 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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Ecco la fine del patriarcato: strepitoso Checco Zalone, come fa impazzire la sinistra
Checco Zalone ha il grande pregio di centellinarsi. Di farsi desiderare e di saper aspettare il momento giusto per tornare in scena. Stavolta, a sorpresa, lo fa con una canzone, L'ultimo giorno del patriarcato. Il brano esce sabato 8 marzo, il giorno della festa delle donne. Il pezzo, infatti, immagina un piccolo paese calabrese in cui un'ordinanza comunale decreta la fine ufficiale del patriarcato: da quel momento in poi, chiunque si comporti secondo vecchie abitudini maschiliste rischia una multa. Testo e musica sono ancora top secret, ma attraverso la consueta ironia che lo contraddistingue, Zalone userà il suo talento sulla falsariga del suo primo successo musicale (I uomini sessuali del 2009) ribaltando i luoghi comuni e smontando il politically correct che è di fatto la sua cifra espressiva.
Zalone da sempre ama sorprendere. Lo ha fatto dalle prime volte che è salito sul palco di Zelig, la trasmissione televisiva che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. L'artista però negli anni ha imparato a restare “nascosto” quando non ha un film, una canzone o un tour teatrale da presentare. Questo deve essere uno dei motivi che lo lega e avvicina a Francesco De Gregori, uno che del non inflazionare il proprio personaggio ne ha fatto un'arte. Zalone con l'autore di Rimmel lo scorso anno ha condiviso un disco e un tour. Checco era una spalla d'eccezione, suonava il pianoforte mentre il cantautore romano si esibiva nel suo repertorio. E proprio in una delle due date romane (alle Terme di Caracalla), lo scorso giugno, Zalone ha presentato una bozza di L'ultimo giorno del patriarcato. Lui stesso poi in una intervista a Repubblica ne ha raccontato la genesi.
«L'idea è che in un paesino della Calabria c'è un'ordinanza comunale che dice che è l'ultimo giorno che si può fare patriarcato, da domani chi fa patriarcato si busca una multa. E quindi vorrei raccontare la tragedia di questa famiglia che ha vissuto sempre con 'sto patriarcato. Ci sto lavorando adesso: vediamo un po'», aveva svelato la scorsa primavera. Il tutto condito con alcune riflessioni non banali («Pensa che nella canzone Rimmel si dice che “uno zingaro è un trucco”. Oggi forse avrebbe dei problemi...») che aiutano a capire anche lo stile che lo ha reso l'uomo d'oro del cinema italiano (con cinque titoli all'attivo ha incassato 220 milioni di euro) e uno degli artisti più amati e apprezzati dagli italiani.
Originale e anticonformista anche quando ironizza sul problema dell'omofobia (I uomini sessuali), il fenomeno dell'immigrazione (Immigrato) scherzando anche su uno dei temi più cari all'italiano medio: il calcio (Siamo Una Squadra Fortissimi). Zalone sa incarnare perfettamente l'italiano medio accentuando con sapienza e tanta vis comica difetti e contraddizioni. La canzone sul “patriarcato” sarà accompagnata anche da un video, girato a febbraio nel piccolo borgo di Castel San Pietro Romano alle porte di Roma. Un posto di poco più di 800 anime scelto per assomigliare alle sembianze del fantomatico paesino calabrese dove si proibisce il patriarcato.
Diretto da Gennaro Nunziante, il regista dei primi quattro film di Zalone (il quinto Tolo Tolo, Zalone ha deciso di dirigerselo da solo), ma anche regista del grande successo italiano di cassetta di quest'anno Io sono la fine del mondo, interpretato da un altro comico come Angelo Duro. Nel video ci sarà anche Vanessa Scalera (Imma Tataranni). Una scelta che assomiglia a quella di quando Zalone pubblicò, anche quella volta a sorpresa, il video La Vacinada in cui cantava con Helen Mirren e uscito nei terribili mesi del Covid e del lockdown dove Checco e la grande attrice inglese, salentina d'adozione, regalavano sorrisi ricordando (con lo stile Zalone) l'importanza della vaccinazione.
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