Ecco la cause dei misteriosi crateri siberiani

  • Postato il 2 ottobre 2024
  • Di Focus.it
  • 1 Visualizzazioni
Finalmente sappiamo che cosa ha determinato le misteriose esplosioni che hanno causato la formazione dei crateri nella penisola del Yamal, in Siberia, nell'ultimo decennio. È stato un mix complesso di condizioni geologiche uniche della regione a cui si è aggiunto il global warming. Il mix ha provocato improvvisi rilasci di metano, come in una gomma di bicicletta gonfiata troppo.. Le origini. Nel 2014, uno strano cratere apparve sulla penisola di Yamalin, in Siberia. Sin da subito i geologi ipotizzarono si trattasse di un'esplosione verificatasi sottoterra. In seguito gli scienziati scoprirono altri crateri disseminati lungo la Penisola. Non si trattava di piccole buche: i crateri erano, e sono, piuttosto grandi (alcuni arrivano a 50 metri di profondità). Le indagini condotte intorno ai crateri, individuarono un terreno insolitamente ricco di metano, il che suggeriva che il gas serra venisse rilasciato dai giganteschi buchi. Gli scienziati sono stati quindi indotti a credere che grandi quantità di gas intrappolate sotto il permafrost siberiano stessero fuoriuscendo a causa dall'aumento delle temperature locali che portavano alla fusione del permafrost stesso.. Esplosioni chimiche o fisiche? Questa ipotesi doveva essere suffragata da prove che permettessero di capire esattamente come si formavano sia le esplosioni che i crateri. Ora, secondo una nuova ricerca pubblicata su Geophysical Research Letters, l'ipotesi della fusione del permafrost non è sufficiente a spiegare le dimensioni dei crateri. Gli autori ritengono che il cambiamento climatico sia solo una delle condizioni che portano a questo fenomeno, l'altro motivo è invece da ricercare nell'insolita geologia della regione.«Ci sono condizioni molto specifiche che permettono che questo fenomeno accada», ha affermato Ana Morgado, un ingegnere chimico dell'Università di Cambridge. Julyan Cartwright, geofisico presso il Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo spiega il fenomeno nello specifico: «Ci sono solo due fattori che possono portare a un'esplosione. Il primo si verifica in seguito a una reazione chimica, come la dinamite che esplode, la seconda si verifica in seguito a una reazione fisica, come quando si gonfia in eccesso la ruota di una bicicletta». Nel caso dei crateri siberiani, non c'erano prove di reazioni chimiche. I ricercatori hanno dunque proposto un'analogia: l'esplosione avviene come accade con i pneumatici di una bicicletta se una pompa li gonfia troppo. Ma in questo caso, cosa fa da pompa?. La risposta. La penisola di Yamal è caratterizzata da uno spesso strato di permafrost argilloso profondo tra i 180 e i 300 metri e si trova sotto uno strato di terreno superficiale noto come "strato attivo". Mentre lo strato di permafrost rimane costantemente ghiacciato, lo strato di terreno superficiale si scongela e si ricongela con le stagioni. All'interno del permafrost in alcuni punti della penisola ci sono strati di acqua non congelata ad alta salinità chiamati "criopeg". Questi strati rimangono allo stato liquido a causa della pressione elevata e della salinità. Sotto gli strati di criopeg c'è uno strato di solidi cristallizzati di metano e acqua, noti come idrati di metano, che dovrebbero rimanere stabili a causa delle basse temperature e dell'alta pressione. Tuttavia, ora che le temperature medie sono aumentate, lo strato attivo si sta espandendo verso il basso fino a raggiungere lo strato criopeg. Poiché non c'è abbastanza spazio in questo strato per contenere l'acqua di fusione in più, la pressione inizia ad accumularsi. Questa pressione provoca la comparsa di crepe che si spostano fino alla superficie, il che determina un improvviso calo della pressione in profondità. Questo improvviso cambiamento di pressione danneggia l'idrato di metano sotto i criopeg, con conseguente rilascio di gas metano e, come la ruota della bicicletta che diventa troppo piena, provoca un'esplosione fisica.. Raro, ma da non sottovalutare. I ricercatori concludono che il processo che porta a queste esplosioni può richiedere decenni, il che è in linea con il crescente riscaldamento climatico registrato a partire dagli anni Ottanta. «Questo potrebbe essere un fenomeno che si verifica molto raramente», ha detto Morgado. «Ma la quantità di metano che viene rilasciata potrebbe avere un impatto piuttosto grande sul riscaldamento globale»..
Autore
Focus.it

Potrebbero anche piacerti