Ecco i 21 siti Unesco per il rilancio culturale della Turchia
- Postato il 25 novembre 2024
- Cultura
- Di Formiche
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La Turchia è un Paese dove la storia si respira ad ogni passo e oggi può essere ripercorsa visitando 21 siti Unesco che rappresentano un vero e proprio ponte tra Oriente e Occidente. Un mosaico di culture e tradizioni che attraversano millenni. Dai misteri del Neolitico alle testimonianze dell’Impero Ottomano, questi siti rappresentano un viaggio nella storia del mondo e dell’umanità e un’occasione per esplorare il cuore della civiltà. Questo patrimonio culturale, che abbraccia millenni di storia, non è solo un tesoro per l’umanità ma anche uno dei motori principali del turismo internazionale. La strategia della Turchia punta su sostenibilità e innovazione, e il Paese sta ridefinendo il suo ruolo nel panorama turistico globale, attirando sempre più visitatori da tutto il mondo.
Crescita del turismo e strategie innovative
Nei primi 9 mesi del 2024, la Turchia ha registrato oltre 49,2 milioni di visitatori, con un incremento del 9% rispetto al 2023. Il turismo italiano ha segnato una crescita significativa, raggiungendo 543.000 visitatori, con un aumento del 22% nel periodo. Le mete più popolari includono Istanbul, con oltre 14 milioni di turisti, e Antalya, che si conferma leader nel Mediterraneo orientale, con 13,3 milioni di visitatori.
Questo successo è il risultato di una strategia basata su sostenibilità, diversificazione e promozione globale. La Türkiye è il primo paese ad aver firmato un accordo con il Global Sustainable Tourism Council (GSTC), impegnandosi a rendere il turismo sostenibile entro il 2030. L’attenzione si concentra su cicloturismo, slow-tourism e valorizzazione dei siti archeologici, come Göbeklitepe e Pergamo, garantendo ai visitatori esperienze uniche e autentiche.
L’impatto del Patrimonio Unesco
Il riconoscimento Unesco non è solo un simbolo di prestigio, ma anche un potente catalizzatore per il turismo culturale. I visitatori che esplorano i siti Unesco non solo sostengono l’economia locale, ma si immergono in una storia condivisa che unisce popoli e tradizioni. La Türkiye, conservando 21 siti Unesco, sta trasformando il proprio patrimonio culturale in un’opportunità per il futuro, aumentando i siti di scavo e sviluppando nuove attrazioni archeologiche.
Un patrimonio senza tempo: dal Neolitico all’Epoca Ottomana
Nel sud-est della Turchia, Göbeklitepe e Şanlıurfa custodiscono i resti del più antico tempio conosciuto al mondo, datato intorno al 9600 a.C. Questo complesso neolitico, precedente a Stonehenge e alle piramidi, racconta di una società primordiale capace di realizzare opere straordinarie e colossali, molto prima dell’invenzione della scrittura.
Göbeklitepe, sito Unesco dal 2018, fa parte del progetto “Taş Tepeler”, diretto dal professor Necmi Karul dell’Università di Istanbul, e i segreti che custodisce, svelati da anni di scavi e profonde riflessioni, hanno rivoluzionato completamente la nostra conoscenza sulle civiltà del Neolitico. I maestosi pilastri a forma di “T” del sito offrono uno spaccato sulla complessità delle prime comunità stanziali e sui loro sistemi di credenze religiose. La provincia di Konya si estende su due colline nell’altopiano dell’Anatolia Orientale. Con i suoi 18 insediamenti che risalgono al periodo tra il 7400 e il 6200 a.C, e i dipinti murali, i rilievi e le sculture, raffiguranti anche divinità femminili legate al culto domestico e della fertilità, il tumulo più ad est testimonia una società che aveva già fatto propria una forma di organizzazione sociale e culturale basata su una vita sedentaria. Çatalhöyük, situata sulla collina occidentale, permette di ripercorrere l’evoluzione delle pratiche culturali dal 6200 al 5200 a.C., confermando la natura stanziale di questi insediamenti, caratterizzati da una complessa e affascinante vita comunitaria.
Gli antichi Regni e l’Epoca Classica
Arslantepe, Hattusha e Gordion rappresentano il cuore delle civiltà degli Ittiti e dei Frigi, appartenenti ad un periodo storico completamente diverso. A Çorum, Hattusha, che fu la capitale dell’impero Ittita, si stagliano mura ciclopiche e porte monumentali, simbolo di un impero potente e avanzato.
Il Monte Nemrut, inserito nella lista dei siti patrimonio UNESCO dal 1987, con le sue colossali statue alte 10 metri che dominano la cima della montagna, è un omaggio alla commistione tra tradizioni ellenistiche e locali durante il regno di Antioco I di Commagene. È il più alto museo a cielo aperto al mondo, e custodisce la tomba del re Antioco del Regno di Commagene: uno dei luoghi di culto più affascinanti e solenni dell’antica Anatolia.
L’epoca classica è splendidamente rappresentata da Efeso, Afrodisia e Pergamo. Efeso, situata nella provincia di Izmir, con il suo Grande Teatro e la Biblioteca di Celso, è una delle città antiche meglio conservate e più impressionanti del Mediterraneo. Racconta secoli interi di storia, dai primi insediamenti ellenistici e romani, alla guerra di Alessandro Magno contro i Persiani, fino a diventare la terza città più potente del mondo antico dopo Roma e Alessandria d’Egitto. Oggi è meta di numerosi pellegrinaggi cristiani, legati principalmente alla figura di Maria, la cui casa è situata a soli 7 km da Efeso.
Afrodisia, dedicata alla dea Afrodite, è nota per le sue sculture di marmo, che testimoniano la grande crescita e lo splendore che la città ha vissuto in epoca romana. Pergamo fu una vera e propria metropoli della provincia romana dell’Asia, configurandosi come centro culturale e imperiale dell’Impero. Durante il periodo bizantino perse di importanza da un punto di vista politico-commerciale, ma divenne sede di una delle Sette Chiese dell’Asia, motivo per cui ancora oggi è una meta che attira pellegrini da tutto il mondo.
La Cappadocia e i gioielli del Medioevo
La Cappadocia, con le sue chiese rupestri e i paesaggi lunari, offre una finestra unica sul cristianesimo medievale. Ani, la “città dalle mille chiese”, e la Grande Moschea di Divriği a Sivas rappresentano altre tappe imperdibili per chi desidera esplorare come l’architettura e l’arte del Medioevo anatolico si siano sviluppate in grande armonia con le meraviglie naturali uniche di questa zona.
L’eredità Ottomana
Bursa, Cumalıkızık e le Aree Storiche di Istanbul, sono testimonianze tangibili dello splendore dell’Impero Ottomano e di una pianificazione urbana eccezionale. Istanbul, le cui aree storiche sono state inserite nella lista dei patrimoni Unesco dal 1985, è la casa di monumenti come Santa Sofia, la Moschea Blu e il Palazzo Topkapı. Quest’ultimo racconta la storia straordinaria di una città vero e proprio ponte tra due continenti, un tempo era centro del mondo conosciuto.
Un viaggio nel tempo, ma attento alla sostenibilità
Un viaggio in Turchia offre l’opportunità di scoprire non solo le radici della civiltà, ma anche il futuro del turismo responsabile. L’integrazione di storia, innovazione e sostenibilità rende la Türkiye una destinazione ineguagliabile, pronta ad accogliere viaggiatori da ogni angolo del mondo per un’esperienza che unisce passato e presente, cultura e natura. Ecco perché oggi si parla di Türkiye (al plurale), e non più di Turchia.