"Ecco cosa fanno molti autori". Fausto Brizzi fa a pezzi la cultura woke: "Il vero problema"

  • Postato il 18 dicembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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"Ecco cosa fanno molti autori". Fausto Brizzi fa a pezzi la cultura woke: "Il vero problema"

Fausto Brizzi, autore e regista tra i più prolifici della commedia all'italiana, dai cinepanettoni a Notte prima degli esami, si sfoga. Non ce la fa più della cultura woke, dei censori, dei permalosi; non sopporta l'omologazione, il politicamente corretto. Presentando il suo ultimo film che tratta con humor e riflessione il tema dell'utero in affitto, Brizzi si lascia andare a ruota libera. Come si spiega la crisi della commedia italiana al box office? «Credo ci siano molti problemi in questo momento la mancanza di protagonisti, ovvero di ricambio generazionale. Io, ad esempio, con questo film sto provando a rinnovare, ho fatto un cast completamente nuovo. Tra i problemi c'è poi quello dell'autocensura degli autori in questi ultimi anni per la cultura woke, ma io rivendico in pieno la libertà di ridere di qualsiasi argomento. In questo film facciamo battute scorrette e proponiamo anche comportamenti scorretti. Il principio è stato: se fa ridere lo mettiamo». 

DENUNCIA
C'è un altro problema, e non da poco. Ha a che fare con l'intuito, la creatività, l'ispirazione, merce sempre più rara. «La commedia in questi ultimi anni è stata un po' staccata dall'attualità, spero ora che questo collegamento si stia riallacciando anche se raccontare l'oggi è davvero difficile, perché l'attualità è sempre più veloce dei progetti».

È decisamente attuale il suo ultimo film, Dove osano le cicogne (il titolo non è il massimo...), una commedia “leggera leggera” declinata in favola con tanto di bambini, un'intera classe elementare, che sarà nei cinema dal 1° gennaio 2025 e in anteprima dal 31 dicembre. Parla della pratica della maternità surrogata, ormai bandita dal governo italiano e non solo.  Nella storia della coppia protagonista, composta da Angelo (Angelo Pintus), maestro elementare amatissimo per i suoi metodi, e dalla psichiatra Marta (Marta Zoboli), c'è un'ombra: i due non riescono ad avere figli, ma la cosa sembra essere risolta da Andrea (Andrea Perroni), infermiere romano doc a Milano e miglior amico di Angelo. È infatti lui che suggerisce alla coppia di adottare una soluzione spagnola, ovvero l'utero in affitto messo a disposizione a Barcellona dalla giovane Luce (Beatrice Arnera) che però si piazzerà a casa loro a Milano piena di capricci e pretese.

Nel film c'è anche un grande Antonio Catania, preside tutto d'un pezzo che proprio non sopporta i metodi didattici di Angelo, e Tullio Solenghi, suocero sempre di Angelo, ex carabiniere anche troppo pronto a far rispettare la legge anche ora che è in pensione. La pellicola di Brizzi è prodotta da Attilio De Razza e Nicola Picone per Tramp Limited, PiperFilm e Filippo Cipriano per Lovit in collaborazione con Netflix. È distribuita da PiperFilm. «Certo, quello dell'utero in affitto è un tema importante. L'obiettivo certo resta sempre quello di scatenare risate, ma se poi qualcuno si mette anche a riflettere tanto meglio. Fa parte della tradizione della commedia all'italiana». Sottolinea invece Angelo Pintus: «Di che parliamo? Solo un comico può raccontare cose serie». 

IL PRECEDENTE
Sull'utero in affitto, va detto, Brizzi non è il primo che ci fa un film. La regista Michela Andreozzi, nel 2017, aveva girato la commedia Nove Lune e Mezzo in cui Claudia Gerini portava avanti una gravidanza per conto di sua sorella che non poteva avere figli, tutto questo con la collaborazione del ginecologo che provava pena per la sua paziente che non rimaneva mai incinta. Un film spassoso e senza giudizi. Brizzi vede in Pintus il comico del momento e del futuro, imprevedibile, un mattatore. Per lui ha scritto già un altro film «che farò più in là, nel 2026, perché lui ha un tour teatrale piuttosto importante, nel frattempo l'anno prossimo girerò un altro film che non posso però rivelare».

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Autore
Libero Quotidiano

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