Ecco chi è Roberto Bertola, il priore che ha annullato la Processione del Venerdì Santo. Tutti i nomi dei capicassa

  • Postato il 20 aprile 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Processione Savona

Savona. Cerchiamo di conoscere meglio Roberto Bertola, priore generale, venerdì scorso elegante e inappuntabile nel suo gilet nero, ma anche insegnante che ha formato generazioni di giovani savonesi; vediamo chi sono i capicassa (una cinquantina) con in mano il martelletto e che rappresentano, perlopiù, famiglie savonesi di quella che un tempo si chiamava borghesia; cerchiamo di capire che cosa ha provocato e lasciato in città l’annullamento della Processione del Venerdì Santo.

Roberto Bertola fa parte della Confraternita del Cristo Risorto dal 22 novembre del 1998. Ricorda: “E’ successo quasi per caso, ero a messa, mi sono trovato bene in quell’ambiente, ho chiacchierato con i confratelli e accettato la vestizione. L’emozione maggiore alla prima Processione, dietro il maestro Rebella”. Domanda d’obbligo: amarezza per le critiche dopo la decisione di non far uscire le casse? “Ma no, non potevamo rischiare, mi ha confortato il fatto che tutti i confratelli mi hanno sostenuto”.

Un po’ di dietro le quinte. Bertola ha deciso ben prima di rendere pubblica la sua scelta, tergiversando per permettere a tutti di “prepararsi” al gran rifiuto. La pioggia arrivata verso le 23,30 ha poi aiutato a capire, ma le nuvole e un venticello di tempesta in realtà non lasciavano alternative. Più deciso, come da carattere, Giovanni Varaldo, colonna del Cristo Risorto e quindi della Processione, assai deciso a spiegare agli astanti le responsabilità legali e penali del caso, con la Soprintendenza pronta ad eventuali azioni. D’altronde la conosciamo bene, la Soprintendenza, dalla vicenda di Altare alla mancata demolizione totale delle Funivie.

Riprendiamo con Bertola, questa volta insegnante. Quarant’anni di insegnamento, Nautico, Itis di Savona con la preside Gabriella Rosso e di Albenga, poi matematica e fisica al Della Rovere, compresa la succursale di via Don Bosco, negli ultimi anni il plesso di via Manzoni. Grazie Bertola, per la Processione e per l’insegnamento.

I capicassa

Passiamo ai capicassa, l’elenco è lungo, ma vale la pena scorrerlo.

La Promessa del Redentore: Bruno Pignone, Fabio Pignone (padre e figlio), Claudio Sabattini, Luigino Nozza.
L’Annunciazione: l’ex sindaco Carlo Ruggeri, Corrado Deplano, Paolo Gaggero, Simone Gaggero (padre e figlio, Simone ha vent’anni) e Filippo Gaggero che di anni ne ha solo 16 e avrebbe dovuto debuttare.
L’Orazione nell’Orto: nella continuità della famiglia Buscaglia, Francesco Buscaglia, Giacomo Buscaglia e il gruppo dei Vigili del Fuoco, ch sotto la cappa bianca indossano la divisa.
Il Bacio di Giuda: Carlo Sambarino, Santiago Herrero, Tommaso Grillo Noberasco, di 23 anni, Ruggero Pelazza, gruppo eterogeneo con nuovi innesti, molti giovani.
Cristo legato alla colonna: Mario Spano, Saul Spano (padre e figlio), Vincenzo Franceri, quasi tutti lavagnolesi, ma con la novità di una ventina di portatori della comunità cattolica indiana, di quella Savona multietnica che è ormai realtà consolidata.
La Flagellazione: Mario Tassinari, Rino Lupo, militi e amici della Croce Bianca di Savona e gruppo “Supereroi” di volontariato sanitario.
L’Incoronazione di spine: Nanni Carlevarino, presidente della Croce Bianca, a cui è andata la tradizionale raccolta di fondi, quest’anno destinata a corsi per l’uso dei defibrillatori, Raffaele Galleano, Claudio Mario, Riccardo Viaggi, assessore comunale ed ex scout, soci della Cooperativa Bazzino, mondo del volontariato, medici del San Paolo.
Ecce homo: Giovanni Francioso, Angelo Porcu, Antonio Porcu (fratelli), Fabio Gaggero e Nicolò Gaggero (padre e figlio), con la squadra giovanile al completo del Cus Savona Rugby.
Cristo cade sotto la Croce: G. Battista Gavotti, Vincenzo Veirana, commercianti e professionisti savonesi.
Cristo Spirante in Croce: Pietro Santi, consigliere comunale, Mauro Vigo, Maurizio Colla, Matteo Debenedetti, con una squadra del gruppo volontariato di Albisola Superiore.
Cristo Morto in Croce: Lorenzo Ciolina di 25 anni (il papà Giovanni è mancato poco dopo la Processione del 2023), con alcuni membri della Canottieri Sabazia.
La Deposizione dalla Croce (cassa restaurata grazie alla Fondazione De Mari): Paolo Olmo, Luigi Tartaglia, ferrovieri coordinati da Giuseppe Goretti e Matteo Bertolotto, storici amici delle Albissole e di Stella.
La Pietà: Edoardo Del Buono, Paolo Roemer e Stefano Roemer (padre e figlio), nella continuità della famiglia Del Buono, professionisti e amici della Confraternita del Castello.
La Deposizione nel Sepolcro: coordinatore Adriano Tarparelli, capicassa Gianni Lanza, Enrico Bertolotto, Luigi Briano, Danilo Rebagliati, tutta la prima squadra del Cus Savona Rugby e i soliti amici della “Cassa Grossa”, con innesti giovanili di studenti del quinto anno del Liceo Scientifico Grassi, leginesi e zinolesi e alcuni camalli della Compagnia Portuale.
L’Addolorata: Nanni Damonte, Maurizio Paolucci, nella continuità della famiglia Damonte, gruppo eterogeneo di portatori amici della Trinità, unica cassa con le cappe rosse.

Le notizie che abbiamo appena riportato si devono al lavoro e alla cortesia di Sonia Pedalino, portavoce della Processione e priore della confraternita di N.S. del Castello, in via Manzoni. Eventuali errori ed omissioni vanno invece addebitati a chi scrive, che chiede scusa in anticipo.

Adesso l’attesa sarà sino a fine settembre, quando si deciderà se la Processione si farà tra un anno o due. Savona ha riscoperto questo evento tra religione, tradizione, turismo, promozione della città e ovviamente cultura, di cui tanto si parla. Dietro ci sono fede, passione, lavoro e soldi.

Nella speranza quell’inevitabile rinvio serva alle Confraternite per avere più aiuto, in tutti i sensi, passando dalle parole ai fatti.

Autore
Il Vostro Giornale