“È una persona non facile da capire, ma esiste eccome”: il mistero di Oulare, il picchiatore venuto dalla Libia che non parla con nessuno
- Postato il 15 marzo 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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Di Morike Oulare, guineano che vive a Londra dopo essere stato un po’ di anni a Bologna, non si sa molto nell’ambiente della boxe italiana. Se non che è annunciata la sua presenza sabato 15 marzo a Milano per la riunione della Taf, nella quale è in programma il titolo nazionale dei pesi massimi leggeri tra lui e Jonathan Kogasso. La residenza di Oulare, iscritto alla Bolognina Boxe, è ancora in Emilia e il regolamento federale lascia questa possibilità a chi è da almeno 36 mesi tra i professionisti. Per tutto il resto Oulare è un oggetto abbastanza misterioso, l’unico pugile assente lo scorso primo marzo alla conferenza stampa a Milano, nonostante il suo sarà il match clou della serata. Oulare è rimasto in Inghilterra ad allenarsi nella palestra di Shane McGuigan, figlio del più volte campione del mondo nordirlandese Barry. Raggiunto a Londra, Morike non ha comunque voglia di parlare, chiuso in un silenzio fatto di tanti no comment. In maniera educata fa sapere a chi lo aspetta fuori dalla palestra londinese, un buco dove però riescono ad allenarsi pugili di valore assoluto, che la tensione-concentrazione per il prossimo match è tanta. Il fondatore della Taf, l’organizzatore Edoardo Germani dice a ilfattoquotidiano.it: “Mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio anch’io. Mi sembra un bravissimo ragazzo, ma è apparso diffidente anche per i contenuti realizzati per la nostra campagna di comunicazione social”.
In una notte di mezza estate a Sequals, terra pugilistica per aver dato i natali a Primo Carnera, c’è stata la prima (e per ora unica) epifania del ragazzo guineano, che nessuno conosceva a bordo ring nella riunione friulana. Quella sera c’era anche Germani, venuto però a vedere Roberto Lizzi, in quelle ore infatti stava cercando l’avversario per Jonathan Kogasso. L’organizzatore milanese sembrava alquanto sorpreso di vedere Lizzi perdere ai punti contro questo ragazzone nato a Faranah in Guinea Conakry, che all’angolo si presentava con Alessandro Danè della Bolognina Boxe. Furono sei round tirati, difficilissimi per Lizzi, che ha portato alla conclusione il match grazie ad un cuore grande così. Sorpresi erano sembrati anche il suo maestro Ercole Morello e il cugino Dario Morello all’angolo.
Lizzi, pure lui sul ring dell’Allianz sabato prossimo, ha tanta voglia di rilanciarsi con una vittoria. “Oltre al mio incontro e a quello di mio fratello Vincenzo, che mi procura sempre più ansia dei miei, sono curiosissimo di vedere Kogasso-Oulare. Spero vinca Oulare – dice Lizzi a ilfattoquotidiano.it – perché ho voglia di rivincita, quella sconfitta mi ha portato ad un brutto periodo. Entrambi mi hanno battuto, ma nell’ambiente della boxe si sa che non sono l’ultimo arrivato. A Sequals il mio vecchio promoter aveva sottovalutato Oulare, io in tutta onestà non sapevo neanche chi fosse. Per questo motivo ho preso un colpo durissimo alla prima ripresa, che ha poi condizionato tutto l’andamento del match. Ora scalpito dalla voglia di rifarmi. Voglio vincere sabato con Enache e poi sconfiggere Oulare”. Dopo quella bella e sorprendente vittoria a Sequals, Morike è tornato a Londra. Da quel 14 luglio scorso non ha più combattuto, allenandosi prima nella palestra Churchill’s Boxing Gym in South London e ora nella McGuigan Gym Boxe of Champions, che già nel nome sembra avere la descrizione del luogo.
Il punto resta: ma questo Morike Oulare esiste davvero? “Esiste, esiste – sorride Alessandro Danè, che fa parte della nouvelle vague degli allenatori italiani – Mourike è un professionista vero, innamorato della boxe, un bravissimo ragazzo. Io lo considero un amico, persona leale, di una dolcezza unica. Sono riuscito a portare Pamela Noutcho Sawa a fare degli sparring di qualità a Londra grazie ai suoi buoni uffici. Però Morike è un soggetto non facile da capire, credo cerchi solo di proteggersi. Come pugile è un demolitore intelligente, uno che non vuole prendere troppi colpi. Con Kogasso se la giocherà alla pari”. Intanto Morike Oulare, arrivato in Italia dalla Guinea attraverso la Libia in un “viaggio” di quelli che non tutti hanno voglia di raccontare e questo va rispettato, rimane ancora avvolto nel mistero e a questo punto viene pure il dubbio se si presenterà o meno a Milano sabato? “Ma certo – risponde Germani – abbiamo un contratto di ferro, Oulare è un professionista serio che vive di boxe e ha voglia di combattere, non può non voler essere protagonista in un palcoscenico come quello dell’Allianz. Chi vincerà? Kogasso dovrebbe essere leggermente favorito, per tecnica, fisicità e intelligenza sul ring, ma Oulare è più potente e lo vedo meglio, se i due inizieranno a scambiare già dai primi istanti”. Se Morike Oulare ha il sogno di diventare un campione in Inghilterra, dove questo sport conta ancora davvero molto, dovrà passare anche da questo titolo italiano dei cruiser.
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