E se contro le zanzare usassimo il cannabidiolo?

  • Postato il 9 ottobre 2024
  • Di Focus.it
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Mentre qui in Italia le autorità si affannano a cercare di dimostrare l'indimostrabile, cioè che il cannabidiolo o CBD sia uno stupefacente, altrove nel mondo la stessa sostanza promette di diventare una soluzione economica e pulita contro le zanzare. E non zanzare qualunque, ma quelle della specie Aedes aegypti, la zanzare della febbre gialla, portatrice di una lunga serie di malattie tropicali molto pericolose (e potenzialmente letali) per gli esseri umani: le sue larve, dice uno studio pubblicato sulla rivista Insects, sono particolarmente vulnerabili al CBD, che potrebbe quindi diventare un'alternativa ai classici insetticidi. . Pranzo a base di CBD. Il problema degli insetticidi contro le zanzare della febbre gialla, che a causa della loro capacità di trasmettere malattie sono considerate tra gli animali più letali al mondo, è che dopo anni di esposizione stanno perdendo efficacia: le zanzare "si abituano", e smettono di morire (senza contare gli effetti negativi degli insetticidi sull'ambiente). Ecco perché è da anni che si cercano alternative, e il CBD è al momento la più promettente.. Per verificarne l'efficacia, il team della Ohio State University che ha condotto lo studio ha preparato un concentrato di CBD e l'ha aggiunto al cibo di larve di zanzara allevate in laboratorio; ogni esemplare è stato esposto a una diversa concentrazione della sostanza, per scoprire quanta ne serva a ucciderle.. Sicuro per tutti? Il CBD ha dimostrato di essere estremamente efficace: il 100% delle larve studiate è morto, più o meno rapidamente a seconda della concentrazione della sostanza (più è alta, più è letale, ovviamente). Non è ancora chiaro in che modo il CBD interagisca con il metabolismo delle larve di zanzara e le porti alla morte, ma è fuor di dubbio che si tratti di un insetticida particolarmente efficace.. Oltretutto, la canapa da cui è stato ricavato il CBD è una pianta che cresce rapidamente e che costa poco in termini di mantenimento: potrebbe quindi essere usata per produrre insetticidi economici ed ecologicamente più sostenibili di quelli che usiamo ora. Il prossimo passo sarà studiare l'impatto del CBD sugli altri animali che rischiano di esservi esposti in caso di trattamento in natura: per esempio, se è innocuo per gli impollinatori, che sono tra le prime vittime indirette degli insetticidi tradizionali..
Autore
Focus.it

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