È scomparso Alfredo Bruni. Un poeta che leggeva nel tempo il viaggio del limite…
- Postato il 14 giugno 2025
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PIERFRANCO BRUNI
Una poesia che non ha mai conosciuto nascondimenti. Caratterizzata da una profondità esistenziale il cui gioco ironico sarcastico tragico non era soltanto nel linguaggio ma in tutta la struttura metaforica. I suoi numerosi testi incidono un solco in quell’anima che ha una visione metafisica decadente. Non solo in sostanza di parvenza. Ma in tutta la sua dimensione in cui la parte onirica ha la sua importanza proprio nel gioco delle ironie. Al centro l’essere poeta con le sue angosce comiche e liriche. Mai dualismi. il canto Baudelairiano era tutto un progetto lirico mai enigmatico e mai leggero. Alfredo Bruni nato nel 1954 a San Lorenzo del Vallo. Il mio stesso paese. Mio cugino. Figlio di Luigi Bruni e Adalgisa Tricoci. Vissuto per gran parte della sua giovinezza tra Terranova da Sibari e Doria di Cassano allo Ionio. A Sibari, nella vastità della Magna Grecia, viveva. Ha scritti diversi libri di poesia. Qui voglio ricordare alcuni: “Parole Uguali”, 1977; “Parole” (prefazione di Dante Maffia), 1981; “Alfabeto”, 1982; “Testamento” (poemetto), 1984, apparso nel n.8 di “Discorso Diretto”, trimestrale di poesia diretto da Paolo Ruffilli; “Il cane bugiardo” (prefazione di Dario Bellezza), 1987; “Ambiente e poesia” (in collaborazione con Giovanni Spedicati), 1988; nel 1994 ha pubblicato un libretto senza titolo, in duecento copie numerate a mano e firmate, contenente una breve prosa e due poesie; “La cosa assurda che sporca di bianco”, 1995, edizione privata realizzata a mano in quattro copie firmate; “Racconto breve” (il testo), 1997, ed. priv. realizzata in venti copie numerate e firmate; “Reprint”, 1998, ed. priv.; “In calce e daccapo (briciole di cemento armato e di presente)”, 1999, ed. priv. con illustrazioni dell’autore; “Dubbi”, 2000, ed. priv. con coperti-na illustrata dall’autore, realizzata in 11 copie numerate e firmate, “Immondizia Diario postumo di un netturbino”, 2000, ed. priv. con copertina illustrata dall’autore; “Sesso, perverso, occasione mancata Sogni, bisogni e vita di un uomo/impiegato qualsiasi”, 2000, ed. priv. di cui sette copie stampate su carta da pacchi; “Il mio immacolato disordine”, 2000, ed. priv. con un’illustrazione e la copertina disegnate al computer dall’autore; “Avanguardia”, 2000, ed. priv. di un poemetto dedicato alla mamma del 1984. Ci sono da rileggere inediti, collaborazioni, e conferenze. Un vero poeta. Ma l’ironia non nasconde appunto il suo dolorante viaggio come in questi versi: “io sto dormendo.
un’altra notte
di dolore
e la sveglia
ha suonato inutilmente. (…)
…chiudo gli occhi
chiudo l’interruttore
del sole e della luna
mi sono confuso
se è notte o giorno
non lo so più.
sogno il deserto
un corpo fatto di ossa
e degli ultimi ricordi
della pelle,
quando li riapro
stanco come il sonno
piove sabbia e sangue
e qualche foglia antica
e scrivo
scrivo sul retro di quei fogli
scrivo parole
che dovrebbero avere un’anima
e un corpo
e quando decido
di smettere
la polvere del comodino accanto
ha nascosto le parole più belle
della vita mia
scritte con l’inchiostro trasparente.”
Ha sempre creduto nella sperimentazione della parola e del linguaggio come avanguardia tra la vita e la morte. Sperimentazione e ricostruzione della parola.
Dove abita la vita? Dove dovrebbe abitate? In una corsa di formiche? Il tempo che cambia e rompe gli steccati… Alfredo non c’è più.
Alfredo Bruni.

Sei andato via con le parole delle tue poesie. Con il silenzio che hanno le parole taciute. Sei (stato) un grande poeta che ha recitato l’ironia nella malinconia. La solitudine non come esilio ma come isola. Nella tua terra che è anche mare hai navigato le vele nel vento dell’esistenza della Magna Grecia. Hai scritto il testamento sul filo di un linguaggio che ha conosciuto (conosce) le vere anime inquiete che sanno però di tracciare i solchi nei labirinti delle metafore. Hai scritto libri che restano e sui quali ritornerò non solo per amore di sangue ma per amore di poesia. Vai via come cenere sparsa lungo la nostalgia dei nostri sentieri e di te mi resterà lo sguardo perplesso il sorriso cauto la parola lenta… La tua parola resta àncora nel cuore tra i fili del ricordo… C’era l’invito al viaggio di Baudelaire nei tuoi versi…
Mio Alfredo… La poesia è tra la vita e l’incidere del tempo
Photo Alfredo Bruni credits @Pierfranco Bruni
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Il direttore responsabile Mimma Cucinotta insieme alle componenti di redazione esprimono sentito cordoglio e vicinanza al Professore Pierfranco Bruni e ai familiari tutti per la scomparsa del cugino Dottor Alfredo Bruni
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