È morto l'artista che realizzò la statua (forse) più brutta di Putin
- Postato il 22 aprile 2025
- Di Agi.it
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È morto l'artista che realizzò la statua (forse) più brutta di Putin
AGI - Zurab Tsereteli, scultore georgiano-russo noto per le sue opere imponenti e per i suoi stretti legami con il potere politico, è morto all'età di 91 anni. La notizia è stata diffusa martedì dalle agenzie di stampa russe. Tsereteli si è spento nella sua casa a Peredelkino, un villaggio a sud-ovest di Mosca, "circondato dalle sue opere", come ha dichiarato il suo assistente Sergei Shagulashvili all'agenzia RIA Novosti.
Dall'Unione Sovietica a Mosca: la carriera di un artista controverso
Nato e formatosi a Tbilisi, in Georgia, Tsereteli ha iniziato la sua carriera negli anni '60 progettando complessi turistici nella Georgia sovietica. La sua ascesa lo ha portato a ricoprire ruoli chiave nel mondo dell'arte ufficiale sovietica: è stato artista capo del Ministero degli Esteri dell'URSS e, dal 1997 fino alla morte, presidente dell'Accademia delle Arti della Russia, una delle istituzioni culturali più influenti del Paese. Negli anni '90, grazie all'amicizia con l'allora sindaco di Mosca Yury Luzhkov, Tsereteli ottenne quello che molti critici definirono un vero e proprio "monopolio sull'arte pubblica" della capitale russa. Le sue opere monumentali hanno popolato lo skyline moscovita, suscitando tanto stupore quanto polemiche tra gli intellettuali.
Il pittore e scultore, scrive EFE, è stato spesso accusato dai suoi detrattori di essere un “artista di corte” e criticato duramente per aver letteralmente inondato la capitale russa con le sue opere, grazie all'amicizia con il defunto sindaco di Mosca, Yury Luzhko.
Statue giganti, polemiche e sogni americani
Tra le sue creazioni più discusse spicca la statua gigante di Pietro il Grande su una nave nel fiume Moscova, duramente criticata dai media russi. Ancora più controverso fu il monumento di 500 tonnellate a Cristoforo Colombo, realizzato nei primi anni '90 e rifiutato da diverse città statunitensi, che lo considerarono un "mostro architettonico".
Eppure Tsereteli ebbe un momento di gloria anche in Occidente, soprattutto dopo la caduta del Muro di Berlino. Tra le sue opere simboliche:
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"Break the Wall of Distrust" (Londra, 1989),
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"Good Defeats Evil" (New York, 1990), realizzata in parte con missili sovietici e americani smantellati.
Dopo l'11 settembre, cercò di donare a New York un'enorme scultura commemorativa di 30 metri a forma di lacrima. L'opera fu rifiutata, ma trovò casa nel 2005 a Bayonne, in New Jersey, con vista su Manhattan. Nel 2016, l'artista concluse a Porto Rico la costruzione di "La Nascita del Nuovo Mondo", una scultura alta 110 metri dedicata al primo viaggio di Colombo verso le Americhe.
Il culto di Putin
Fedele sostenitore di Vladimir Putin, nel 2004 Tsereteli realizzò una statua in bronzo alta cinque metri che ritraeva il presidente russo in abiti da judo. Ma il Cremlino non gradì affatto: secondo un funzionario anonimo citato da Komsomolskaya Pravda, la scultura avrebbe dovuto restare "solo nel cortile di casa dell'artista", sottolineando che "Putin ha un atteggiamento estremamente negativo verso simili rappresentazioni".
Un'eredità scolpita nella pietra
Tsereteli verrà ricordato anche per il suo ruolo nella ricostruzione della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, demolita da Stalin e riportata alla sua forma originaria negli anni '90. Un progetto simbolo della rinascita della Chiesa ortodossa nella Russia post-sovietica. Nonostante le critiche, il suo stile massiccio e teatrale ha segnato un'epoca. Con la sua morte, si chiude un capitolo importante dell'arte pubblica russa del dopoguerra.
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