È morto Jesto, il rapper figlio di Stefano Rosso. Fedez commosso: “Vederlo fare freestyle mi fece capire cosa significasse avere carisma sul palco”

  • Postato il 2 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Mondo della musica in lutto. È morto a 40 anni il rapper romano Jesto. Justin Yamanouchi, classe 1984, nato a Roma, era il figlio dell’annunciatrice Rai Teresa Piazza e del cantautore Stefano Rosso. Il cognome giapponese lo ha ereditato dall’attore giapponese Haruhiko Yamanouchi, all’epoca marito della madre. Era fratello minore del rapper e attore Taiyo Yamanouchi, noto anche con il nome d’arte Hyst.

A dare la notizia è stato proprio il fratello con un post pubblicato su Instagram. Le cause non sono ancora state rivelate. “Nella notte del 31 di luglio ci lascia Justin Jesto Rossi Yamanouchi. Astro del rap italiano e uomo di immensa levatura spirituale. Non si dica che lascia il vuoto, perché non è così”. Al contrario “lascia un’eredità di valore incalcolabile ed uno slancio all’elevazione morale e spirituale che le anime affini sapranno cogliere e sfruttare”.

I funerali “si terranno martedì 5 agosto alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. L’ingresso alla chiesa sarà consentito solo a parenti e intimi, gli intervenuti potranno salutarlo in piazza. Si richiede il rispetto assoluto”, scrive ancora il fratello, che conclude: “Ora e per sempre “È JESTO!”.

Tra i colleghi che lo ricordano c’è Fedez, che su Instagram scrive: “Quattordici anni fa partecipavo al mio primo 2thebeat in cui gareggiava anche Jesto. Vederlo fare freestyle mi fece capire cosa significasse avere carisma sul palco. Un punto di riferimento per il movimento, in un’epoca in cui si rappava solo per la fotta e la passione. Riposa in pace leggenda del rap (quello vero)”. Tanti i commenti sotto al post di Hyst, da Ghemon a Olly, da Shade a Mecna fino a Tormento, Willie Peyote, Frah Quintal, Fred De Palma e Piotta, che scrive: “Un genio assoluto Justin. Avanti anni luce”.

Nel 2003, a soli vent’anni, pubblica il suo primo ep intitolato “Coming Soon”. L’anno seguente si fa notare per le sue spiccate abilità nel freestyle, vincendo la sezione emergenti del concorso “Da Bomb”. Con l’esperienza accumulata e le competenze maturate, pubblica il suo primo progetto ufficiale, “Il mio primo e ultimo disco”, pubblicato dall’etichetta La Grande Onda di Piotta. Nel 2004 partecipa per la prima volta al contest “2theBeat”, venendo eliminato al primo turno.

Nel 2006 raggiunge la finale a quattro, classificandosi terzo dopo essere stato il secondo a uscire. Durante l’estate dello stesso anno, pubblica il mixtape “Radio Jesto Libero Vol. 1”, costruito interamente su basi statunitensi e arricchito dalla partecipazione di colleghi affermati nella scena italiana, a partire da Primo Brown e Gel. Nel 2008 esce “Estremo”, il suo secondo album in studio. Un lavoro più intimo e personale rispetto al passato.

Nel 2018 pubblica l’album “Buongiorno Italia”, che dedica al padre Stefano Rosso e con cui avvia un cambiamento stilistico. L’anno dopo, nel 2019, torna con il disco ‘IndieJestò, con cui abbandona il rap per immerggersi in un sound acustico. “E’ il primo disco d’amore”, aveva dichiarato Jesto in una nota nel giorno dell’annuncio dell’uscita, a cui fanno seguito “Samsara” (2022), “Ricordo il futuro” (2023) e “Samsara (Relaoaded)” (2023).

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Il Fatto Quotidiano

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