È morto il fotografo Sebastião Salgado

  • Postato il 23 maggio 2025
  • Di Focus.it
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Sebastião Salgado, maestro indiscusso della fotografia sociale e ambientale, famoso per i suoi reportage in bianco e nero sulla povertà, i migranti e la natura stressata dal cambiamento climatico, è morto per una grave leucemia causata dalla malaria contratta in Indonesia nel 2010. Aveva 81 anni. L'annuncio è stato dato il 23 maggio dall'Instituto Terra, l'organizzazione no-profit per la riqualificazione ambientale che ha fondato con la moglie Lélia Wanick Salgado, con cui era sposato da sessant'anni.. Per la nostra rivista rappresentava molto più di un collaboratore e un fotografo: era un compagno di viaggio nella scoperta delle meraviglie e delle fragilità del nostro pianeta. Nel corso degli anni, Focus ha avuto il privilegio di pubblicare alcuni dei suoi lavori, come per esempio i paesaggi della sua serie "Genesis". Una vita dedicata alla testimonianza. Nato nel 1944 ad Aimorés, nello stato brasiliano di Minas Gerais, Salgado aveva intrapreso una carriera completamente diversa: economista. Dopo la laurea a San Paolo, si era trasferito in Europa prima a Parigi e poi a Londra, per sfuggire alla dittatura militare che si era insediata in Brasile. Durante i viaggi di lavoro in Africa nei primi anni '70 scoprì la sua vera vocazione. Una Leica prestata dalla moglie Lélia cambiò tutto. Il resto è storia. Dai primi reportage africani documenta la siccità nel Sahel, poi arriva il monumentale progetto "La mano dell'uomo" (1993), sei anni di lavoro per raccontare gli operai di tutto il mondo. Seguono "Migrazioni" e infine "Genesis", otto anni attraverso i continenti alla scoperta delle zone ancora incontaminate del pianeta.. L'ultimo capitolo della sua ricerca è rappresentato dalle fotografie di "Ghiacciai", attualmente esposte al MUSE di Trento e al Mart di Rovereto. Come se avesse voluto lasciarci un messaggio finale: i ghiacciai sono il termometro del nostro pianeta, simboli di una bellezza antica che rischiamo di perdere. Insieme alla moglie Lélia aveva fondato l'Instituto Terra: un progetto di riforestazione tra i più straordinari del pianeta, dimostrando che la fotografia può essere molto più di un'arte: può essere un atto d'amore verso la Terra..
Autore
Focus.it

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