È morta Amanda Borges da Silva, mistero sulle cause del decesso: la nota appassionata di Formula 1 era andata in Giappone per seguire il Gran Premio

  • Postato il 6 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Amo il Giappone”. Lo scriveva Amanda Borges da Silva, 30 anni, brasiliana, il 16 aprile scorso. Ed è proprio in quel Paese che aveva dichiarato di amare, dove si trovava per assistere al Gran Premio di Formula 1, che il suo corpo è stato ritrovato senza vita. Amanda avrebbe dovuto rientrare in patria giovedì, ma su quell’aereo non è mai salita. È stata trovata in un edificio in fiamme nei pressi dell’aeroporto internazionale di Narita, a Tokyo.

A confermare la notizia è stato l’amico James Fernandes: “È stata localizzata vicino all’aeroporto di Narita a Tokyo, nelle prime ore di ieri mattina. Il suo volo era previsto per giovedì. Era fuori dal Brasile da marzo”. Amanda era ricercatrice, con una laurea in letteratura e un master in linguistica. Viveva a San Paolo ed era molto seguita sui social.

L’indagine è in corso e, al momento, restano aperti diversi interrogativi. Amanda Borges potrebbe essere stata drogata e lasciata morire tra le fiamme da Abayliya Patawadige Pathum Udayanga, arrestato con l’accusa di aver appiccato l’incendio e fuggito senza soccorrere, sostenendo di essere stato “emotivamente sopraffatto”. Non è chiaro se Amanda conoscesse il sospettato o se si trovasse lì per caso. Le autorità nipponiche non escludono nessuna ipotesi, nemmeno quella dell’omicidio premeditato.

In tanti hanno lasciato messaggi di cordoglio sui suoi profili social. “Grazie per tutti i reel, i meme e tutte le chat, in particolare quelle sulla Formula Uno, di cui abbiamo parlato. Ti prometto di non dimenticarti mai, mio caro amico. Veglia su di noi da qualsiasi posto tu sia”, ha scritto uno dei suoi contatti. La famiglia ha chiesto l’intervento delle autorità brasiliane per il rimpatrio della salma e per fare piena luce sulle circostanze del decesso.

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