“È il tesoro della mummia”: collezionista trova delle monete, poi l’incredibile scoperta

Il Museo del Duomo di Monza si appresta a rendere visibili ai visitatori un tesoro molto particolare: la mummia di Estorre Visconti, signore di Monza nei primi anni del ‘400, e le sue monete. Sì, perché c’è stato un periodo in cui la città brianzola si era riuscita ad affrancare dal dominio di Milano arrivando a battere moneta. Il merito di questa esposizione è di Vittorio Rossin, collezionista, storico autodidatta, e funzionario del Comune di Monza in pensione che è riuscito a scovare e acquistare alcuni dei tesori monzesi, come riporta Il Giorno.

3 le monete che per la prima volta verranno esposte: un “grosso” rarissimo coniato nel 1412 e battuto da Estorre Visconti e dal cugino Gian Carlo, del peso di 2.11 grammi di argento, una “trillina” (moneta più popolare, coniata fra il 1407 e il 1412) e un altro “grosso” scovata negli States, in Virginia per la precisione. Ma quanto valgono queste monete? La testata parla di oltre 1500 euro cadauna.

Come ha fatto Rossin a entrare in possesso di questo tesoro? In qualità di presidente dell’associazione “Ludovico di Breme”, tra le mani di Rossin era passata una lettera nella quale lord Byron “dava testimonianza di una sua visita a Monza nel 1816, nel corso della quale aveva ammirato il Chiodo della Corona Ferrea ed era rimasto profondamente colpito dalla mummia di Estorre Visconti. Una mummia formatasi in modo naturale” quando nel corso dell’assedio di Monza da parte delle truppe del Carmagnola, Estorre venne colpito e il suo corpo affondò nella fanghiglia del Lambro. Qui il suo cadavere era rimasto a giacere per ben 3 mesi. Una volta tirato fuori del tutto mummificato, il suo corpo era stato portato in Duomo e conservato nel chiostro all’interno dell’armadio. E Rossin, quindi, ha voluto mettersi a caccia delle sue monete, e dopo averle trovate ora vuole metterle a disposizione della città intera.

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