È allarme scabbia in Italia: sintomi, cure e come proteggersi
- Postato il 13 giugno 2025
- Di Panorama
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La scabbia è tornata prepotentemente alla ribalta nel nostro Paese. Secondo il report della Società italiana di Dermatologia e Malattie sessualmente trasmesse, l’aumento della malattia è arrivato – in alcune regioni e città, come per esempio il Lazio e Bologna – al +750% in soli tre anni. La scabbia è una malattia cutanea fortemente contagiosa, che viene causata da un piccolissimo parassita chiamato Sarcoptes scabiei, un acaro che si nutre di cheratina e che riesce a scavare gallerie sotto la nostra pelle, allo scopo di deporre le uova. La responsabile della malattia è infatti la femmina dell’acaro. Il primo sintomo a doverci far preoccupare è un intenso prurito, che si intensifica durante la notte e che è accompagnato da rash cutanei, arrossamenti e a volte comparsa di vesciche, soprattutto tra le dita o nella zona genitale. I luoghi a più alto rischio di contagio sono ospedali, scuole, residenze per anziani e comunità di accoglienza, perché il contagio avviene per contatto diretto e prolungato con la pelle di una persona infetta ma anche tramite l’uso promiscuo di biancheria, vestiti o asciugamani contaminati.
I motivi del boom
Sono molti i motivi che possono celarsi dietro a un aumento così importante dei casi di scabbia nel nostro Paese: si va dal forte aumento della mobilità e dei contatti sociali avvenuta dopo la pandemia, al sovraffollamento delle strutture sanitarie e delle comunità fino al problema dei flussi migratori, con carenze igienico-sanitarie nei vari centri di accoglienza. In alcune scuole e ospedali italiani si sono verificati focolai di scabbia, con classi intere sottoposte a controlli e bonifiche ambientali.
Come curarla
In caso si sospetti di aver contratto la scabbia, è fondamentale rivolgersi il prima possibile al proprio medico: la terapia di prima scelta è a base di permetrina, sostanza chimica insetticida e acaricida, che viene utilizzata in farmacologia proprio per i preparati volti a combattere i parassiti come quelli che causano la scabbia. Le pomate a base di permetrina, però, sono di difficile reperimento, sono molto care e non sono rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale: anche queste problematiche contribuiscono senza dubbio alla grande diffusione della malattia. Naturalmente, oltre a trattare il paziente, è necessario che tutti i contatti stretti – anche se asintomatici – seguano la stessa terapia, proprio per prevenire una diffusione massiva in altri ambienti. In casi particolarmente difficili e resistenti, dopo il trattamento con le pomate, si passa a una cura più incisiva con ivermectina orale. È fondamentale, per arginare questo preoccupante fenomeno, seguire buone prassi di prevenzione: evitare contatti con persone infette, non condividere biancheria, indumenti, lenzuola o asciugamani, e soprattutto mantenere sempre una buona igiene ambientale e personale.