È allarme rosso in Kenya per il contrabbando di formiche rare
- Postato il 16 aprile 2025
- Di Agi.it
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È allarme rosso in Kenya per il contrabbando di formiche rare
AGI - Due giovani belgi, David Lornoy e Seppe Lodewijckx, entrambi di 19 anni, sono stati incriminati in Kenya per pirateria della fauna selvatica dopo essere stati trovati in possesso di circa 5.000 formiche regine vive, tra cui la rara Messor cephalotes, una caratteristica formica mietitrice di grandi dimensioni e di colore rosso, originaria dell'Africa orientale. Gli insetti erano imballati in oltre 2.200 provette e siringhe modificate e adattate per il trasporto.
Le autorità keniane hanno arrestato i due giovani il 5 aprile nella contea di Nakuru. I ragazzi sono comparsi in tribunale il 15 aprile, dove hanno ammesso la colpa per possesso e traffico illegale di questi piccoli ma preziosi animali. Hanno dichiarato di non sapere che la loro attività fosse illegale, sostenendo che stavano raccogliendo le formiche “per divertimento”. Secondo le autorità, invece, le formiche erano destinate alla vendita nei mercati di animali esotici in Europa e Asia.
E non si tratta di un episodio isolato ma di una tendenza emergente nel traffico illegale di animali, che si sta spostando dalle specie più note a quelle più piccole e meno conosciute, ma fondamentali per gli ecosistemi in cui proliferano. In un caso simile, un cittadino vietnamita e un keniota sono stati incriminati per il possesso illegale di altre 400 formiche.
Le autorità keniote, in questi giorni, hanno sottolineato l'importanza ecologica delle formiche, che svolgono un ruolo chiave nell'arricchimento del suolo e nella biodiversità. Il commercio illegale di questi insetti mette a rischio gli ecosistemi locali e mina la sovranità del Kenya sul proprio patrimonio naturale.
L'importanza delle formiche
Questi piccoli animali sono fondamentali per l'equilibrio ecologico grazie al loro ruolo nella dispersione dei semi, nell'aerazione del suolo e nel controllo di altre specie di insetti. Ma sono sempre più richieste nei mercati europei e asiatici degli animali esotici, per scopi personali (allevamento e combattimento). Il loro prelievo indiscriminato minaccia la biodiversità locale e può facilitare l'introduzione di specie invasive, con gravi conseguenze per i nuovi ambienti in cui si diffondono.
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