Dutch Design Week: il luna park della creatività
- Postato il 24 ottobre 2024
- Di Focus.it
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Per una settimana, Eindhoven si trasforma in una luna park della creatività. La città dei Paesi Bassi – centro di design e tecnologia, dove fu fondata la Philips nel 1891, che ospita atenei come la Technische Universiteit Eindhoven e la Design Academy Eindhoven, in autunno si anima infatti con la Dutch Design Week. È una settimana dedicata al design a 360°, che quest'anno apre le porte dal 19 al 27 ottobre.
Focus l'ha visitata, in cerca di progetti centrati su tecnologia e ambiente (ne abbiamo trovati tanti, che vi presenteremo). Moltissimo è lo spazio dedicato ai giovani progettisti e ai loro concept, come anche agli studenti in uscita da accademie e università. Moltissima pure l'attenzione ai temi del recupero di materiali normalmente scartati dalle produzioni industriali o agricole. Ancora allo stadio di semplici idee (che mostrano però come molti "riciclaggi" siano possibili) o già nuovi prodotti al loro lancio sul mercato.. Amaca a tempo di musica. Si può partire per esempio dal Graduation Show 2024 della Design Academy Eindhoven: una passerella dei progetti degli studenti dell'istituto, tra oggetti reimmaginati e installazioni artistiche.
Per esempio, il progetto di Katharina Ammann mostra il potenziale dell'energia solare che colpisce un metro quadrato di superficie terrestre, con una coltivazione di alghe grande appunto 1 metro quadrato, "The Solar Share".
Parker Hertzberger, con la sua divertente "Music Hammock", propone un'amaca che vibra a ritmo di musica e trasferisce al corpo di chi vi è sdraiato questa vibrazione, dando la sensazione di sentire il suono nel proprio corpo.
Antonia Schreiber, invece, con il progetto "Local Shit" propone di riciclare il letame prodotto in abbondanza dagli allevamenti in un modo molto particolare: pulendolo e mescolandolo con argilla e sabbia per produrre un rivestimento per edifici waterproof e resistente agli agenti atmosferici. E no, vi assicuriamo che non ha alcun odore, né ricorda in alcun modo il materiale di partenza.. Biodegradabile. In esposizione anche i progetti del Dutch Design Awards. Due esempi? Quello di Bob Hendrickx, designer che lavora con materiali "viventi" per creare soluzioni sostenibili, è decisamente particolare (anche se non per i più scaramantici): una bara biodegradabile, fatta di un materiale ricavato da funghi.
Auke Bleij invece è il co-fondatore di Respyre, azienda che propone un particolare cemento: fatto con cemento riciclato al 70% e modellato in modo da incoraggiare la crescita spontanea del muschio sulla facciata della casa. Il muschio, oltre a provvedere a una casa per insetti e altri organismi, contribuisce all'isolamento dal calore e dal rumore urbano.. Un vasetto... di lana. Tra le esposizioni più interessanti della Dutch Design Week ci sono poi i BioArt Laboratories: una carrellata di biomateriali e progetti legati al riciclaggio. Particolare il concept "Natural Splendour" proposto di Ilona Liechtenstein: luci di Natale basate su batteri e organismi bioluminescenti. Solo una proposta, per ora, per avere le bioluminarie è ancora presto...
Minne Zeijner invece lancia il suo prodotto sul mercato: vasetti di lana per piante che si degradano nel terreno se i vegetali vengono messi a dimora in terra. Un'idea per evitare l'uso di vasetti di plastica e per recuperare la lana che invece verrebbe scartata (molta lana non viene infatti impiegata per abiti o altri prodotti, ma buttata).
Tra tanti giovani ci sono però anche design già affermati come l'olandese Piet Hein Eek, il cui lavoro si basa proprio sui materiali di recupero: tra le ultime produzioni esposte nel suo spazio-atelier, i mobili rivestiti di frammenti di diversi legni colorati con smalti, recuperati dalla produzione di altri oggetti..