Due porzioni di mango al giorno possono migliorare la salute del cuore dopo la menopausa
- Postato il 15 giugno 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Il periodo successivo alla menopausa è spesso accompagnato da profondi cambiamenti fisici e ormonali, che possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, obesità e disturbi metabolici. Ma una ricerca recente suggerisce che un rimedio semplice e gustoso potrebbe offrire un aiuto concreto: mangiare due porzioni di mango al giorno.
Sì, il frutto tropicale noto per la sua dolcezza e versatilità potrebbe diventare un alleato prezioso per la salute del cuore delle donne in postmenopausa. E non si tratta solo di supposizioni: uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California, Davis, ha documentato effetti positivi misurabili già dopo sole due settimane di consumo quotidiano.
Cosa succede al corpo dopo la menopausa?
La postmenopausa è definita come il periodo che segue i 12 mesi consecutivi senza ciclo mestruale. È una fase naturale della vita di ogni donna, che inizia generalmente tra i 45 e i 55 anni. Tuttavia, questa transizione è accompagnata da un significativo calo di estrogeni, l’ormone che svolge un ruolo cruciale nella protezione cardiovascolare.
Con la diminuzione degli estrogeni, aumenta la probabilità di sviluppare ipertensione, dislipidemia (alterazione dei livelli di colesterolo), resistenza insulinica e un’infiammazione sistemica di basso grado, tutti fattori che contribuiscono a un rischio cardiovascolare più elevato. Secondo le stime, circa 25 milioni di donne entrano in menopausa ogni anno nel mondo, rendendo questo tema un’urgenza sanitaria globale.
Lo studio: due porzioni di mango al giorno possono fare la differenza
Il team di ricerca ha coinvolto 24 donne tra i 50 e i 70 anni, in sovrappeso o obese, tutte in fase postmenopausale. Per due settimane, le partecipanti hanno consumato circa 1,5 tazze di mango al giorno, pari a circa due porzioni. Durante il periodo di osservazione, sono stati monitorati vari parametri clinici, tra cui pressione arteriosa, livelli di colesterolo e risposta glicemica.
I risultati hanno sorpreso anche gli stessi ricercatori. Dopo sole due settimane, si è osservata una riduzione della pressione sistolica di circa 6 punti e un calo della pressione arteriosa media di 2,3 mmHg. Ancora più interessante, il livello di colesterolo LDL (quello “cattivo”) è diminuito in media di 13 punti.
Perché proprio il mango?
Il mango è spesso celebrato per il suo gusto, ma la scienza ora riconosce anche il suo valore nutrizionale. Ricco di antiossidanti, fibre, vitamina C, vitamina E, potassio e composti bioattivi come la mangiferina e i polifenoli, il mango presenta un profilo che lo rende particolarmente indicato per sostenere la salute cardiovascolare.
Secondo la dott.ssa Roberta Holt, co-autrice dello studio, “il mango è un frutto denso di nutrienti, con effetti benefici già osservati in precedenti ricerche, specialmente per la gestione della pressione e dei lipidi”.
Un impatto positivo anche sulla glicemia
Lo studio ha previsto anche un confronto tra mango e pane bianco, per valutare la risposta glicemica a parità di contenuto di carboidrati. Ebbene, il mango ha provocato un aumento della glicemia più contenuto rispetto al pane bianco, con un ritorno ai valori basali molto più rapido. Anche i livelli di insulina sono tornati alla normalità in tempi più brevi.
Questo risultato è fondamentale, perché dimostra che non tutti i carboidrati sono uguali. Il mango, grazie alla presenza di fibre e composti fitochimici, sembra in grado di modulare la risposta glicemica in modo più favorevole, riducendo il rischio di insulino-resistenza.
Un’alternativa naturale ai farmaci?

Per il dott. Adedapo Iluyomade, cardiologo del Miami Cardiac & Vascular Institute, i risultati dello studio sono incoraggianti. “In ambito clinico, ottenere un abbassamento della pressione o del colesterolo LDL in così poco tempo è difficile anche con i farmaci. Il fatto che due semplici porzioni di mango possano produrre questi effetti apre nuove prospettive nella prevenzione cardiovascolare.”
Pur sottolineando che lo studio ha coinvolto un campione ristretto, Iluyomade evidenzia l’importanza di esplorare strategie alimentari semplici ed efficaci, soprattutto in una popolazione — quella femminile in postmenopausa — ancora troppo poco rappresentata nei trial clinici.
Come introdurre più mango nella dieta quotidiana
Integrare il mango nella dieta non richiede sforzi particolari. È un frutto versatile, che si presta a numerose preparazioni sia dolci che salate. La nutrizionista Monique Richard propone alcune idee per incorporarlo in modo gustoso ed equilibrato:
- Aggiungerlo a insalate miste, per un tocco esotico e rinfrescante.
- Frullarlo in smoothie con yogurt e altre frutta di stagione.
- Utilizzarlo come base per salse, chutney o marinature leggere.
- Servirlo come snack con una manciata di noci o semi.
- Accompagnarlo a pesci delicati come salmone o orata per creare piatti gourmet ma semplici.
Mango e salute: un binomio sempre più studiato
Il mango non è solo un piacere per il palato, ma anche un concentrato di benessere. Oltre agli effetti documentati sulla pressione e sul colesterolo, contiene sostanze fitochimiche che combattono l’infiammazione e proteggono le pareti dei vasi sanguigni. La mangiferina, in particolare, è al centro di numerosi studi per il suo potenziale effetto antiossidante e cardioprotettivo.
Inoltre, il contenuto di fibre aiuta a migliorare la digestione, regolarizzare la glicemia e favorire la sazietà, il che può rivelarsi utile anche per la gestione del peso corporeo, un altro elemento chiave per la salute cardiovascolare dopo la menopausa.
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