Due librerie storiche di Gerusalemme nel mirino della polizia israeliana, arrestati i titolari

  • Postato il 10 febbraio 2025
  • Di Agi.it
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Due librerie storiche di Gerusalemme nel mirino della polizia israeliana, arrestati i titolari

AGI - Due storiche librerie di Gerusalemme Est occupata, specializzate in volumi sulla storia e sull'identità palestinesi, sono finite nel mirino della polizia israeliana che ha compiuto un raid piuttosto aggressivo e arrestato due titolari. Unanime la condanna di difensori dei diritti umani, intellettuali, anche italiani, che denunciano la violenza degli agenti. Questa mattina, una sessantina di persone si sono radunate davanti a un tribunale di Gerusalemme in segno di solidarietà con i due librai palestinesi arrestati ieri nel settore orientale della città, occupata e annessa da Israele dal 1967.

 

All'interno del tribunale ci sono Mahmoud e Ahmad Muna, il proprietario e suo nipote, in attesa dell'udienza preliminare. Entrambi lavorano per l'Educational Bookshop, un'istituzione culturale di Gerusalemme Est, con filiali in lingua araba e inglese. Le riprese delle telecamere di sorveglianza condivise dai proprietari, quattro fratelli della famiglia Muna, mostrano gli agenti di polizia che mettono i libri nei sacchi della spazzatura in una delle filiali dell'Educational Bookshop, aperte da decenni.

 

"Hanno gettato alcuni libri a terra, ma il danno materiale è stato causato nel negozio di lingua araba", ha detto alla Cnn uno dei proprietari del negozio, Iyad Muna.

Le foto condivise da Muna del negozio di lingua araba mostrano libri, quaderni e materiale per scrivere sparsi a terra. L'avvocato della famiglia Muna, Nasser Odeh, ha confermato che "centinaia di sterline" sono state sequestrate nel tardo pomeriggio di ieri. "Gli agenti di polizia del distretto di Gerusalemme hanno arrestato due residenti di Gerusalemme Est sospettati di aver venduto libri che incitano all'odio", ha dichiarato in una nota il portavoce della polizia Dean Elsdunne. Durante l'operazione, la polizia ha trovato libri su "temi nazionalisti palestinesi", ha sottolineato Elsdunne, indicando che la polizia stava chiedendo al tribunale di prorogare la detenzione di Mahmoud e Ahmad Muna. L'accusa formalizzata a loro carico è quella di "vendita di libri contenenti incitamento e sostegno al terrorismo".

 

Tra questi c'era un libro da colorare per bambini intitolato "Dal fiume al mare". L'espressione è politicamente controversa in Israele. Alcuni palestinesi usano la frase a sostegno di una patria tra il fiume Giordano e il Mediterraneo, ma molti ebrei la considerano un appello alla distruzione di Israele. 

 

"E' incredibile, veniamo in questa libreria da generazioni", ha testimoniato Sidra Ezrahi, una donna israelo-americana di 80 anni che ha preso parte alla protesta. "Nei miei 60 anni qui ho visto di tutto, ma questo [l'arresto dei librai] è ancora incredibile, questo è ciò che fanno gli stati fascisti". "Scioccata dal raid delle forze israeliane alla libreria educativa di Gerusalemme Est, un faro di vita intellettuale e un gioiello di famiglia che resiste alla cancellazione di ogni traccia palestinese sotto l'apartheid", ha commentato su X Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi. "Rappresentanti stranieri a Gerusalemme: per favore, presentatevi e alzatevi in piedi per difendere la famiglia Muna e questo centro vitale", ha esortato.

 

 

La libreria educativa è stata fondata nel 1984 nella centrale via Salah el Dein a Gerusalemme Est. La filiale originale vende libri in arabo, mentre il negozio in lingua inglese aperto anni dopo è frequentato da palestinesi, israeliani e stranieri, tra cui molto diplomatici. Il gruppo "The Time Has Come", che fa pressioni per la pace tra ebrei e palestinesi, ha affermato che la libreria e la sua gente "sono una parte importante del futuro condiviso che immaginiamo per Gerusalemme. L'arresto e la confisca non solo danneggiano il diritto alla libera espressione e alla libertà di informazione, ma mettono anche il futuro della città sull'orlo del baratro". 

 

 

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Agi.it

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