Due casse, un microfono e l’improvvisata nel centro storico: Carl Brave canta e diverte tra le vie di Potenza
- Postato il 25 giugno 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Capello da pescatore, completino floreale, due casse e un microfono: Carl Brave stupisce (ancora). Il cantante romano ha fatto scalo a Potenza, seconda di quattro tappe del suo “Notti Brave Amarcord Street Tour 2″. Annuncio sui social, concerto in Piazza Mario Pagano alle 20. Nessun palco, clima intimo e familiare. Le note di una chitarra in sottofondo e due casse che ‘si sentono poco‘ nel centro della città, con il tramonto che si intravede alle spalle del “Teatro Stabile”. Carl Brave movimenta un tranquillo martedì per il capoluogo potentino e lo fa nel cuore del centro storico. Tra l’incredulità generale. “Parto dalle nuove e poi le cantiamo tutte”, esordisce Carl tra gli applausi. Dopo un po’ di diffidenza iniziale, la piazza si riempie. Alla fine saranno poco più di duemila persone per l’improvvisata. Riuscita. Presenti tanti giovani ma anche qualche anziano, incuriosito dalla particolare folla che riempie un ordinario giorno feriale.
E poi via, da “Perfect” a “Merci”. Le casse basse, ma la scena è tutta per Carl Brave. Una voce tenue sulle note della chitarra, ogni tanto qualche squillato di tromba. Un’ora e mezza che vola via, piacevolmente. Potenza canta e balla, ma manca qualcosa. E allora il tocco Amarcord. “E c’avrei scommesso su noi due, una vita sempre in due” e arrivano le urla di gioia. Il momento nostalgia non può mancare. Carl Brave canta i vecchi successi con Franco 126 e la piazza accompagna in maniera entusiasmante. Il pubblico si diverte, lo stesso fa il cantante romano. Sciolto e amichevole, intrattenitore. E poi un duetto improvvisato, i cori e una bionda da sorseggiare. Ma del resto, era l’ora dell’aperitivo e una birra ci stava, mancavano solo le Noccioline. Poi eccolo, l’altro grande successo tanto atteso.
Birra finita, applausi e chitarra nel fodero. Si riparte verso Messina. Carl Brave ringrazia, Potenza lo saluta. E qualcuno ironizza: “Senza palco? Poteva salire a cantare sul mio balcone”. Del resto era una trovata nata così, tra amici. “Chapeau” per l’improvvisata riuscita.
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