Draghi: «L’Europa non conta più nulla» (ma l’ha fatta lui)

  • Postato il 25 agosto 2025
  • Di Panorama
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Caro Mario Draghi, caro mister Europa, salvatore dell’Europa, guida dell’Europa, costruttore dell’Europa, garante dell’Europa, speranza dell’Europa nonché colonna dell’Europa, le scrivo questa cartolina perché l’altro giorno l’ho sentita al meeting di Rimini dire che l’Europa «non conta nulla».

Accidenti, ci era venuto il sospetto. Ma lei sembrava così sicuro del contrario, con il sostegno osannante delle meglio gazzette italiane. Ora che diavolo è successo? Lei che ha salvato l’Europa. Lei che ha cambiato il volto dell’Europa. Lei che «è» l’Europa. Adesso dice che l’Europa non conta niente? Cos’è? Una confessione? O un principio di depressione?

Abbia pazienza: sentire mister Europa che dice che l’Europa non conta è nulla un po’ come sentire il Papa dire che Dio non esiste o Matteo Bassetti dire una cosa intelligente. E mi stupisce che questa sua tragica conversione, accompagnata dalla riesumazione di una tesi di laurea contro l’euro che finora nascondeva come una vergogna e adesso invece esibisce come una medaglia, sia stata accolta dai soliti banali squilli di tromba dei nostri giornali. Che ogni volta con lei sono costretti a dar fondo al dizionario dei sinonimi: Draghi sferza, Draghi sprona, Draghi striglia, dà la sveglia, dà la scossa, avverte, ammonisce, frusta, lancia un monito, mette in guardia. Commovente, si capisce. Ma stavolta non possiamo fare a meno di chiederci come si possa sentire lei ad aver speso tante energie e tanti anni per una cosa che non conta nulla. E soprattutto non possiamo fare a meno di chiederci: com’è che se ne accorge solo ora?

Pensare che quando lei si pone un obiettivo, in genere, lo raggiunge. È salito sul Britannia e il patrimonio italiano è stato svenduto. È andato alla Bce e ha domato i tedeschi. Ha preso la guida del governo ed è stato subito il governo dei migliori (in effetti: con Di Maio agli esteri e Speranza alla sanità). Ha affrontato il Covid e ci ha imposto il Green pass a suon di balle. Ha chiesto i sacrifici ai pensionati e s’è preso per sé una pensione d’oro. Insomma non ne ha mai sbagliata una: com’è che è caduto proprio sull’Europa? Tanti anni a sferzarla, strigliarla, darle la scossa. E ora si accorge che stava buttando il suo tempo. Perché l’Europa, nonostante i suoi sforzi, non conta nulla. Alla Goldman Sachs l’avrebbero già licenziata.

Qualcuno dice che non è colpa sua ma di chi non l’ha ascoltata. Ma noi sappiamo che lei non è stato solo un grillo parlante delle istituzioni comunitarie. Macché: lei ne è stato uno dei principali esponenti. Uno degli uomini più importanti. Nel dicembre 2011 Politico.eu la definiva addirittura «la persona più potente d’Europa». Lei a Bruxelles ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo, se avesse voluto avrebbe fatto nominare commissario Ue il suo cavallo (del resto ha fatto nominare Giggino Di Maio inviato speciale nel Golfo). Ancora lo scorso anno ci deliziava con il suo super rapporto, 400 pagine per spiegarci come si fa l’Europa, partendo da «una riflessione sugli strumenti a disposizione». E adesso ci viene a spiegare che è tutto inutile? Noi ce ne facciamo una ragione, si capisce. Ma lei, di grazia, avverta il coro osannante di aggiornare il repertorio: Draghi non sferza più l’Europa, la seppellisce. Non la sprona, la tumula. Ne era il salvatore. Ora, al massimo, il becchino.

Autore
Panorama

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