Dopo le parole di Salvini e Vannacci su Mamdani, parla il sindaco leghista (e musulmano) Marsetti: “Nel 2025 la religione non deve far paura”
- Postato il 7 novembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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“Ventiquattro anni dopo l’11 settembre, New York ha un sindaco musulmano. Così l’Occidente celebra la propria resa culturale chiamandola progresso. #Zohranmamdani”. È il commento a caldo affidato ai social da Roberto Vannacci, europarlamentare e vicesegretario della Lega, dopo l’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York. Sulla stessa linea il segretario Matteo Salvini, che ha scritto come nella città “segnata dagli attentati del 2001” stia per insediarsi il primo sindaco islamico, definendolo “socialista, pro Pal, pro gender” e ricordando che “nel 2021 aveva persino strizzato l’occhio all’abolizione della proprietà privata”-.
Eppure, socialismo a parte (anche se molti ricordano il passato da “comunista padano” dello stesso Salvini), nel Carroccio forse non tutti ricordano che nel 2020 furono proprio loro a candidare e portare alla vittoria, nel comune vicentino di Malo, il primo sindaco musulmano d’Italia: Moreno Marsetti, leghista convinto.
Intervistato dall’Adnkronos, Marsetti invita a non avere paura: “Nel 2025 non deve fare paura la religione di un sindaco, di un politico o di uno sportivo. Contano correttezza, rispetto delle leggi e uguaglianza per tutti”.
Per il sindaco di Malo, “la legge non ha colore politico né appartenenza religiosa: è ciò che garantisce la libertà e la coesione della nostra società. L’estremismo, da qualunque parte arrivi, è il vero nemico della democrazia”. Fiero delle sue radici venete e marocchine, conclude: “Essere un sindaco musulmano della Lega non è una contraddizione: l’amore per la propria terra e per la propria comunità viene prima di tutto”.
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