Dopo le dimissioni del premier Lecornu vola il rendimento dei titoli di Stato: la Francia più “rischiosa” dell’Italia
- Postato il 6 ottobre 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
I titoli di Stato decennali della Francia sono considerati più rischiosi di quelli dell’Italia. È la conseguenza delle dimissioni improvvise del premier francese Sébastien Lecornu dopo 27 giorni dalla nomina e a 12 ore dalla presentazione della lista dei ministri, che hanno scatenato un’ondata di vendite sugli Oat. Il cui rendimento ha raggiunto il massimo del 2025, salendo al 3,59%. Lo spread, cioè il differenziale di rendimento rispetto al Bund tedesco, il titolo di riferimento europeo considerato il più sicuro, è salito a 87 punti base.
Il dato più significativo è il confronto con l’Italia. I Btp italiani registrano oggi uno spread poco sotto gli 86 punti base e un rendimento del 3,58%, leggermente sotto quelli francesi. Si tratta di un’inversione storica: la Francia, tradizionalmente considerata uno dei paesi più solidi dell’Eurozona insieme alla Germania, viene ora percepita come più rischiosa dell’Italia, da sempre vista con maggiore diffidenza dai mercati per il suo elevato debito pubblico. Quando lo spread di un paese aumenta, significa che gli investitori richiedono un “premio” più alto per prestare denaro a quello Stato, perché lo considerano più rischioso. Il fatto che gli Oat francesi abbiano superato i Btp italiani indica che i mercati temono l’instabilità politica di Parigi più dei tradizionali problemi strutturali italiani.
Dietro la crisi politica aperta dopo la presentazione da parte dell’ex primo ministro François Bayrou di una manovra di risanamento lacrime e sangue con tagli alla spesa pubblica per 44 miliardi si nasconde un problema economico strutturale che i mercati stanno iniziando a prezzare. Dall’ingresso nell’euro, la Francia ha drammaticamente peggiorato i suoi conti con l’estero. La bilancia commerciale è ininterrottamente negativa dal 2005. La bilancia dei pagamenti, che tiene conto anche delle attività finanziarie, è andata leggermente meglio grazie ai redditi delle acquisizioni estere, dal lusso italiano alle attività mantenute nelle ex colonie. Il debito pubblico a fine anno dovrebbe superare il 115% del pil ed è per più della metà in mano a soggetti esteri. Il deficit è sopra il 5%. Non va meglio al settore privato: il debito di famiglie e (soprattutto) imprese è in salita da anni e vale il 205% del Pil, il doppio di quello italiano.
Senza un esecutivo stabile, Bruxelles e i mercati temono che Parigi possa sforare ulteriormente i parametri europei, proprio mentre la nuova governance economica Ue richiede maggiore disciplina fiscale. A complicare il quadro c’è il fatto che la France Insoumise ha chiesto l”’esame immediato” della mozione di destituzione del presidente, Emmanuel Macron. Ipotesi sostenuta anche dal numero due dei Repubblicani, David Lisnard, secondo cui “l’interesse della Francia comanda che Emmanuel Macron programmi le sue dimissioni per preservare le istituzioni e sbloccare una situazione che rimane irrisolvibile”. Jordan Bardella, presidente della destra di Rassemblement National, ha chiesto invece a Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale. In quel caso si andrebbe a elezioni anticipate, con lo stesso Bardella in pole per il ruolo di primo ministro.
L'articolo Dopo le dimissioni del premier Lecornu vola il rendimento dei titoli di Stato: la Francia più “rischiosa” dell’Italia proviene da Il Fatto Quotidiano.