Dopo la Vuelta, Vingegaard punta alla tripla corona: il Giro lo aspetta. Pogacar mondiale, occhio a Del Toro

  • Postato il 15 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
  • 1 Visualizzazioni

Hanno vinto entrambi a distanza, o forse no. Perché nell’albo d’oro del GP di Montreal 2025 il nome di Tadej Pogacar non ci sarà scritto, ma è come se lo fosse: accusato spesso di “cannibalizzare” le corse, lo sloveno ha pensato bene di concedere la passerella a Brandon McNulty e far fare festa doppia alla UAE. Tanto a lui ciò che interessava era fare la gamba per il mondiale di Kigali, dove Jonas Vingegaard resterà a guardare i colleghi dalla TV.

La premiazione nel parcheggio, l’umiltà nel riconoscere il valore altrui

Vingegaard che a suo modo è stato grande protagonista di una Vuelta atipica, segnata dalle proteste pro Palestina che hanno funestato un paio di arrivi di tappa e soprattutto l’ultima frazione, con la passerella di Madrid negata a causa degli scontri tra manifestanti e forze di polizia. Nulla che non fosse stato annunciato, tanto che la portata delle proteste ha fatto storcere il naso a molti, con l’organizzazione (ASO, la stessa del Tour) finita sotto accusa.

Così è diventata iconica la premiazione delle maglie della corsa spagnola fatta in un parcheggio, dietro a un mezzo dell’organizzazione, organizzata alla meglio un po’ come si conviene alle corse di paese. Un finale dal vago sapore nostalgico, senza sfondi monumentali e senza paillettes.

Alla fine Vingo potrà dire di aver ricevuto un’incoronazione davvero diversa da ogni altra. Sperando che situazioni come quelle vissute alla Vuelta non diventino la regola, obbligando cioè le squadre a organizzarsi in proprio.

Vingegaard, un Re senza paura di dire quello che pensa

Vingegaard in Spagna ha dimostrato che, seppur non al meglio della forma, rimane il principale rivale di Pogacar nelle grandi corse a tappe. E adesso è probabile che il danese decida di presentarsi anche al via del Giro d’Italia per completare la tripla corona, magari facendo una “staffetta” proprio con lo sloveno che invece prima o poi dovrà tornare alla Vuelta per completare la sua di tripla corona.

È piaciuta la dimensione più “umana” di Vingo, che peraltro non ha avuto paura di schierarsi dalla parte dei manifestanti (“Se protestano un motivo c’è e nel gruppo in tanti la pensano come loro”), dimostrando una volta di più di essere una voce fuori dal coro che non ha mai paura di dire ciò che pensa.

Di sicuro, a 29 anni da compiere il prossimo 10 dicembre, il danese ha ribadito di essere uno dei migliori interpreti non soltanto della sua generazione. Tanto che se dovesse conquistare il Giro e la Parigi-Nizza avrebbe praticamente completato tutto il quadro delle principali corse a tappe alle quali ha partecipato, avendo già conquistato Tour (due volte), Vuelta, Paesi Baschi, Delfinato e Tirreno-Adriatico. Avercene di palmares così.

Pogacar ha scaldato il motore. Ma al mondiale occhio a Del Toro…

La doppietta UAE a Montreal ha riproposto sulla scena anche Pogacar, che nel GP del Quebec aveva chiuso soltanto 29esimo nella prima gara disputata dopo la vittoria al Tour (peggior piazzamento da 4 anni a questa parte).

Lo sloveno ha nel mirino il mondiale di Kigali, dove lo sfidante principale sarà Remco Evenepoel, col quale la sfida sarà doppia: il primo duello andrà in scena a cronometro su un percorso non propriamente adatto agli specialisti, complici un paio di asperità di rilievo (infatti Ganna non andrà in Ruanda, concentrandosi sulla crono dei campionati europei in programma a inizio ottobre in Francia), poi una settimana più tardi la “rivincita” nella prova élite, anch’essa su un percorso piuttosto selettivo che strizza l’occhio agli scalatori.

Dove un rivale pericoloso potrebbe arrivare sempre dallo squadrone UAE: Isaac Del Toro ha infatti vinto tutte e 4 le corse disputate nell’ultima settimana in Italia (GP di Larciano, Giro di Toscana, Coppa Sabatini e Trofeo Matteotti), mostrando una forma davvero eccellente. Un messicano vittorioso nel mondiale africano: solo utopia? Nel ciclismo moderno, dove tutto è il contrario di tutto, mai dire mai…

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti