Dopo gli omicidi di moglie e figlio Ocone è andato in chiesa, poi la fuga
- Postato il 4 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Dopo gli omicidi di moglie e figlio Ocone è andato in chiesa, poi la fuga
A Paupisi, Ocone dopo gli omicidi moglie e figlio, poi è andato in chiesa con i corpi e la figlia grave, prima di fuggire in Molise. Resta in carcere.
PAUPISI (BENEVENTO) – La mattanza di Paupisi si arricchisce di un dettaglio agghiacciante che getta un fascio di luce spettrale sulla mente distorta di un assassino e padre. Salvatore Ocone, il 58enne agricoltore reo confesso di aver massacrato a colpi di pietra la moglie, Elisa Polcino (49 anni), e il figlio Cosimo (15), avrebbe compiuto un gesto di macabra devozione subito dopo la violenza: si è recato in chiesa, portando con sé in auto il cadavere del ragazzo e l’altra figlia, Antonia (16 anni), ridotta in fin di vita. Il particolare è stato confermato dall’avvocato difensore, Giovanni Santoro, a margine dell’udienza di convalida del fermo tenutasi nel carcere di Campobasso.
UN ATTO DI MISTICISMO DOPO IL MASSACRO
Ocone avrebbe colpito la moglie nel sonno, nelle prime ore di martedì scorso 1 ottobre 2025, usando una pietra. Subito dopo si sarebbe accanito sui due figli, anch’essi colpiti alla testa con la stessa arma. La donna è morta sul colpo; il 15enne è deceduto in un momento ancora da precisare. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Prima di fuggire verso il Molise, con i due figli incoscienti sul sedile posteriore, si sarebbe fermato nella chiesa della Madonna di Pagani. La chiesta è poco distante dalla casa della strage. L’avvocato ha spiegato questa sosta disperata con la sua profonda religiosità: “particolarmente credente” e “devoto ad una Madonna presente della sua zona”. Un tentativo di trovare un “posto sicuro” dopo aver commesso l’irreparabile.
GLI OCCHI NEL VUOTO E LE LACRIME PER LA FIGLIA
Quando è stato rintracciato a Campobasso, Ocone era una maschera di sangue, macchiato dalle ferite riportate nell’aggressione e da quelle che lui stesso si era autoinflitto. Attualmente in isolamento e controllato a vista per timore di atti autolesionistici, l’uomo è apparso in udienza in uno stato confusionale, con lo sguardo fisso nel vuoto. “Lui ancora non è in grado di elaborare la gravità di quello che ha commesso. Non ha una stabilità psichica,” ha dichiarato l’avvocato Santoro, sottolineando un quadro patologico preesistente (Ocone era stato in passato sottoposto a TSO). Solo quando il legale gli ha riferito del miglioramento delle condizioni della figlia, il 58enne ha ceduto al pianto, dicendosi “contento”, per poi tornare in un atteggiamento imperscrutabile. “Non si è nemmeno reso conto che un figlio era morto e che la figlia era viva,” ha aggiunto Santoro.
ANTONIA LOTTA, LA FAMIGLIA SI PREPARA ALL’ADDIO
Intanto, restano gravissime ma stazionarie le condizioni di Antonia, la 17enne ricoverata al Neuromed di Pozzilli per le fratture multiple del cranio. Sul fronte delle indagini, la prossima settimana si terranno le autopsie sui corpi di Elisa Polcino e del figlio Cosimo, disposte dalla Procura di Benevento. Solo dopo l’esame sarà possibile celebrare i funerali in un’unica cerimonia, come richiesto dal figlio maggiore della coppia, Mario. Il sindaco di Paupisi ha già disposto il lutto cittadino in segno di cordoglio per la tragedia che ha squarciato la comunità.
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Dopo gli omicidi di moglie e figlio Ocone è andato in chiesa, poi la fuga