Donato un nuovo furgone alla Band degli Orsi, Bruschettini: “Chi riesce ci dia una mano, vogliamo fare sempre di più”
- Postato il 11 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. Un nuovo furgoncino per aiutare i volontari della Band degli Orsi a portare a termine gli innumerevoli impegni e attività che svolgono ogni giorno, da 25 anni, per i piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova e i loro genitori.
“Ercolina”, così è stato chiamato il mezzo arrivato in sostituzione dello storico Ercolino, è stato donato dal Gruppo GE, con cui l’associazione ha avviato una collaborazione ormai da diversi anni. Il furgoncino verrà utilizzato per trasportare generi di prima necessità e donazioni, e in generale per supportare i volontari in tutte le attività che svolgono per stare vicino ai bambini e alle famiglie e alleggerire, almeno un po’, il carico che portano sulle spalle.
“Il camioncino che ci ha aiutato per 15 anni non ce la faceva più – ha spiegato il presidente della Band degli Orsi ssociazione Pierluigi Brischettini – Siamo molto grati al Gruppo GE, da mercoledì inizia una nuova storia, proprio domani dobbiamo fare due viaggi per recuperare i dolci di Natale. I nostri ospiti sono rassicurati dal fatto che gli amici ci aiutano, che arrivano sostegni e che tutto funziona bene. Queste occasioni sono molto importanti ed è bello parlarne”.
“Siamo felici di donare questo mezzo alla Band degli Orsi, con cui collaboriamo ormai da molti anni in modo proficuo – aggiunge Michele Montanella, legale rappresentante di Gruppo GE – per noi è una doppia iniziativa, perché con questa occasione inauguriamo anche una nuova concessionaria di veicoli commerciali in via Adamoli. Quale migliore attività inaugurale di fare una buona azione”.
La consegna è avvenuta nel “Covo degli Orsi”, la casa in via del Tritone, a Sturla, che dal 2022 accoglie le famiglie dei piccoli pazienti del Gaslini in 11 mini-alloggi e spazi comuni e di servizio, realizzati in un edificio nato come sede di cantiere navale per barche di piccole dimensioni e usato nel secondo dopoguerra come locale per la realizzazione di utensili in acciaio per le barche.
Il “Covo” è diventato un punto di riferimento per le famiglie dei piccoli ricoverati, ma per continuare a fare sempre di più l’associazione ha bisogno di aiuto. Ed è proprio Bruschettini a lanciare un appello: “Se qualcuno volesse aiutarci, abbiamo sempre più bisogno di una mano. Per fare quello che stiamo facendo ce la stiamo cavando, ma per fare di più abbiamo bisogno di altre braccia e altre energie. Vi aspettiamo: se ci cercate ci trovate”.