Donald Trump ordina il suo primo raid: obiettivo l'Isis in Somalia

  • Postato il 3 febbraio 2025
  • Di Panorama
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Donald Trump ordina il suo primo raid: obiettivo l'Isis in Somalia



Sabato mattina il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver ordinato attacchi aerei militari contro un importante pianificatore di attacchi dello Stato Islamico e altri membri dell'organizzazione in Somalia. «Questi assassini, che abbiamo trovato nascosti nelle caverne, hanno minacciato gli Stati Uniti e i nostri alleati. Gli attacchi hanno distrutto le caverne in cui vivono e ucciso molti terroristi senza, in alcun modo, danneggiare i civili», ha detto Trump in un post su Truth Social. Gli Stati Uniti conducono da anni attacchi aerei in Somalia, indipendentemente dall'amministrazione al potere, sia essa repubblicana o democratica. Il 31 maggio 2024, un'operazione mirata ha colpito anche militanti dello Stato Islamico e l'attacco, effettuato in coordinamento con il governo somalo, ha causato la morte di tre membri del gruppo, secondo quanto riferito dall'esercito statunitense. L'affiliato dello Stato Islamico, con base nel Puntland, nella Somalia settentrionale, è riuscito a guadagnare terreno respingendo i tentativi del suo principale rivale, Al-Shabaab, di annientarla. Il suo ruolo strategico come hub logistico e finanziario per le reti dello Stato Islamico in Africa e nel mondo potrebbe rafforzarne ulteriormente la presenza in Somalia. Quanti sono? Al momento non ci sono dati sicuri tuttavia, si stima che circa la metà dei membri del gruppo che potrebbero essere tra i 5 e 10.000, provenga dall’estero. La maggior parte arriva dall’Africa orientale, in particolare da Etiopia, Kenya e Tanzania, mentre altri vengono da paesi arabi come lo Yemen. Il reclutamento prosegue attraverso queste rotte, con un afflusso costante di combattenti stranieri che raggiungono la Somalia settentrionale per unirsi allo Stato Islamico.

Il leder dell’Isis Somalia è Abdul Qadir Mumin è originario della regione semi-autonoma del Puntland, nel nord-est della Somalia. Sheikh Mumin ha vissuto in Svezia prima di trasferirsi in Inghilterra, dove ha ottenuto la cittadinanza britannica.Nei primi anni 2000, tra Londra e Leicester, si è fatto conoscere come un predicatore incendiario, diffondendo i suoi sermoni sia nelle moschee estremiste che attraverso video online. Si racconta che, una volta arrivato in Somalia, abbia simbolicamente bruciato il suo passaporto britannico. In breve tempo, è diventato un importante propagandista di Al-Shabaab, gruppo affiliato ad al-Qaeda, prima di rompere con esso e giurare fedeltà allo Stato Islamico nel 2015. Qualche mese fa si pensava che fosse stato ucciso da un attacco americano. Ma non c'è mai stata alcuna prova della sua dipartita ed è considerato vivo e attivo.

Abdul Qadir Mumin

Nonostante le sue evidenti debolezze rispetto agli Al-Shabaab, diversi elementi hanno contribuito alla tenuta dell’ISIS-Somalia. Uno di questi è il territorio: le montagne situate a est di Bosaso, dove il gruppo ha la sua roccaforte, sono impervie, remote e poco abitate. La presenza governativa è discontinua a causa dell’isolamento geografico, concedendo al gruppo maggiore libertà d’azione. Inoltre, la posizione del Puntland, all'estremità del Corno d'Africa, assicura all’ISIS-Somalia un facile accesso a coste che, storicamente, hanno rappresentato un rifugio per il traffico illecito. Questo facilita i contatti con la rete internazionale dello Stato Islamico e garantisce approvvigionamenti attraverso rotte di contrabbando che attraversano il Golfo di Aden. Il principale ostacolo all’espansione dell’IS-Somalia è la sua persistente rivalità con Al-Shabaab , un gruppo legato ad al-Qaeda molto più grande e meglio equipaggiato. L’ostilità tra le due organizzazioni riflette, in parte, la competizione globale tra lo Stato Islamico e al-Qaeda. Oltre alle differenze ideologiche, il conflitto è alimentato da motivazioni personali ed economiche. Molti esponenti di spicco dell’IS-Somalia erano precedentemente affiliati ad Al-Shabaab, e il gruppo jihadista fa leva sulle stesse reti di estorsione a Bosaso – e talvolta a Mogadiscio – che Al-Shabaab storicamente controlla. Gli attacchi di sabato sono stati effettuati sui Monti Golis, ha affermato il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, che ha aggiunto che una valutazione iniziale ha indicato che sono stati uccisi diversi operativi. Ha affermato che nessun civile è stato ferito.Un funzionario dell'ufficio del presidente somalo, parlando a condizione di mantenere l'anonimato, ha confermato gli attacchi e ha affermato che il governo somalo ha accolto con favore l'iniziativa.«La Somalia non può essere un rifugio sicuro per i terroristi», ha affermato il funzionario, aggiungendo che l'impatto degli attacchi è ancora in fase di valutazione. Hegseth ha anche affermato che gli attacchi riducono la capacità dello Stato Islamico di «pianificare e condurre attacchi terroristici » minacciando gli Stati Uniti, i suoi alleati e civili innocenti.

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Panorama

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