Dolomiti, il rifugio del politico altoatesino costruito su un “terreno improduttivo”. Accuse di danno erariale alla Provincia di Bolzano

  • Postato il 21 settembre 2024
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il rifugio Santner, una piramide d’acciaio dalle geometrie avveniristiche, sorge a 2.734 metri d’altezza su una parete mozzafiato nel parco naturale Sciliar-Catinaccio, nelle Dolomiti protette dall’Unesco. A strapiombo sull’abisso, è stato costruito grazie alla radicale ristrutturazione di una struttura in legno che risaliva agli anni Cinquanta, molto più contenuta nelle dimensioni, tanto che ospitava solo 12 posti letto (adesso sono diventati 36). La costruzione è stata resa possibile dalla vendita di 900 metri quadrati di terreno appartenente al demanio, che però sarebbe stato sottovalutato per quanto riguarda il prezzo. Fu considerato “terreno improduttivo” e quindi stimato 27.450 euro. Per quella cessione la Procura regionale della Corte dei conti di Bolzano ha aperto un accertamento e la Guardia di finanza ha notificato a due dirigenti della Provincia Autonoma un invito a fornire deduzioni, in merito a un presunto danno erariale da 600 mila euro.

Il terreno avrebbe dovuto essere considerato edificabile – è l’accusa formulata dai giudici contabili – e quindi la cifra sborsata avrebbe dovuto essere molto superiore. Il vecchio rifugio (area di 200 metri quadrati) era stato acquistato per 460 mila euro da Stefan Perathoner, già rappresentante dei rifugisti privati altoatesini, nonché esponente di spicco di Sudtiroler Volkspartei, partito per il quale è consigliere nel comune di Castelrotto. Attualmente il rifugio è gestito da un figlio di Perathoner ed è un punto di grande attrazione per gli alpinisti, considerando la straordinaria collocazione paesaggistica.

L’inchiesta è nata da un esposto del consigliere provinciale di opposizione Paul Köllensperger (gruppo Team K) che aveva promosso una petizione con la raccolta di 55 mila firme. “Balza subito all’occhio come Perathoner, nel maggio 2018, abbia acquistato per 460.000 euro il vecchio rifugio in legno (su una superficie di 200 metri quadrati) e la teleferica, quando la Giunta provinciale ha ceduto per soli 27.450 euro il terreno attorno di ben 900 metri quadri, quasi cinque volte tanto”, ha scritto Köllensperger. La valutazione era stata di 30,50 euro al metro quadrato, nonostante si sapesse che l’intenzione dell’acquirente fosse quella di realizzare un nuovo rifugio. “I funzionari – scrive la Finanza in un comunicato – erano pienamente consapevoli fin dalle prime interlocuzioni con l’impresa interessata all’acquisto dell’intenzione di ampliare il rifugio e aumentarne la cubatura”.

Per questa gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria contestano la vendita “ad un prezzo non coerente e di molto inferiore a quello di mercato”, in base a una domanda di acquisto che era stata presentata appena due settimane dopo che l’Agenzia provinciale del Demanio aveva dato parere positivo alla cessione. La Provincia autonoma avrebbe dovuto procedere con una nuova stima, sulla base del presupposto dell’edificabilità del terreno.
L’originario rifugio Santner è stato costruito nel 1956 sulla parete ovest del Catinaccio, collocato in uno dei nove gruppi montuosi delle Dolomiti riconosciuti patrimonio mondiale dell’Unesco.

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Il Fatto Quotidiano

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