Documenti al gate, l’imbarco “zero burocrazia” crea dubbi tra i passeggeri

  • Postato il 15 luglio 2025
  • Di Panorama
  • 2 Visualizzazioni

Due notizie dell’ultima settimana fanno apparentemente a pugni tra loro. La prima: secondo uno studio condotto dalle società Nord-VPN e Saily esiste un fiorente mercato nero di dati rubati legati ai viaggi, proprio in coincidenza con l’alta stagione delle vacanze. Dalle scansioni del passaporto agli account dei programmi fedeltà, i dati personali possono essere venduti sul dark-web anche per migliaia di dollari. La seconda: niente più documento da esibire al gate per l’imbarco. Certo, l’avvicinarsi delle ferie rende attrattiva l’idea di spostarsi con più rapidità negli aeroporti, con meno burocrazia e attese in piedi facendo la fila.

E con l’occasione di un volo in tarda serata da Milano Linate (soltanto 4 giorni dopo l’annuncio di Enac), abbiamo usato l’attesa per chiedere a 50 passeggeri che cosa sarebbe cambiato. Le risposte sono state le seguenti: quasi la metà degli intervistati (21) pensava che il documento poteva non averlo con sé. Soltanto 16 persone sapevano che l’esibizione al gate non sarebbe più avvenuta soltanto per i voli nazionali; 9 non pensavano che la regola valesse anche per i minorenni. Quasi nessuno (45) sapeva che esiste comunque una lista dei passeggeri imbarcati ricavata dalle prenotazioni e che le compagnie sanno perfettamente chi, di questi nominativi, si è presentato ai controlli di sicurezza e chi ancora no.

Il nuovo regolamento e le eccezioni operative

Prima del via, il provvedimento dell’Ente Nazionale Aviazione Civile ha dovuto attendere l’assenso del ministero dell’Interno alla rimozione di una frase della normativa che specificava come il vettore “è responsabile della verifica al gate, all’atto dell’imbarco, della concordanza tra il nominativo del passeggero riportato sulla carta d’imbarco con quello risultante da un documento di identità, previo riscontro visivo dell’identità del passeggero”.

Questa la base giuridica, ma per i voli internazionali e non Schengen resta sempre l’obbligo di esibire un documento d’identità unitamente alla carta d’imbarco anche al gate e saranno comunque predisposti controlli a campione per verificare l’applicazione della nuova regola. La non ripetizione del controllo – che comunque viene fatto anche prima dello screening di sicurezza – è una facoltà e non un obbligo, quindi potrebbero esserci vettori che vogliono continuare a eseguire il doppio controllo.

Infine, nella nostra mini inchiesta abbiamo trovato 3 persone che pensavano di potersi imbarcare senza avere con loro un documento e una (convinta e insistente), che pensava che sarebbe stato possibile regalare o vendere il proprio biglietto a un’altra persona purché dello stesso sesso.

Imbarco più snello e controllo tecnologico

Applicando la nuova regola i vettori possono risparmiare tempo e personale. Ai gate potrà bastare una sola persona in funzione di sorveglianza e assistenza, mentre saranno direttamente i passeggeri a far passare la carta d’imbarco sul lettore ottico. Qualora si accendesse la luce rossa, allora l’agente dovrà intervenire per comprendere ed eventualmente risolvere il problema.

Possiamo quindi allontanare l’idea che prenderemo presto l’aeroplano come il treno, ci vorrà ancora tempo, ma certamente si tratta di un passaggio importante verso quel traguardo e verso la delega dei controlli di sicurezza ai sistemi – visibili e non – che ci sono negli aeroporti.

All’ingresso degli imbarchi, per intenderci prima dei controlli al bagaglio e dello screening, è il passeggero che sottopone allo scanner il documento e il codice a barre del biglietto, e la porta di accesso ai controlli si apre soltanto se il volo indicato è programmato per quel giorno, con quella determinata prenotazione con il relativo nominativo.

Snellire i tempi d’imbarco è uno degli scopi della nuova regola: l’aeroporto per definizione dovrebbe essere uno spazio “che vende tempo” e che consente di usare il mezzo di trasporto più veloce; è quindi un controsenso il fatto che si debba spesso trascorrere più tempo per l’imbarco di quanto se ne passerà in volo (l’Italia è un Paese piccolo, la rotta più lunga è un volo di durata inferiore alle due ore).

Quanto ai bagagli, l’associazione tra valigia e passeggero – da decenni in vigore dopo l’attentato di Lockerbie – resta com’è. Buon viaggio!

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti