Instagram ha introdotto la funzione "Mappa", che permette di condividere la propria posizione e vedere dove altri utenti postano contenuti geolocalizzati, come stories o reel taggati. Il social presenta la novità come un modo per restare connessi, scoprire cosa succede nei dintorni o incontrarsi "casualmente": idee che suonano bene, ma che mettono in evidenza un confine sottile tra utilità e invasione della privacy. Meta dichiara che la condivisione è off by default, ossia che la mappa non mostra la posizione finché non la si attiva, ma molti utenti lamentano che alcuni segnali, come avvisi iniziali poco visibili e permessi impliciti del dispositivo, abbiano reso l'utilizzo della funzione poco chiaro.. PRO... Ma andiamo per ordine: attivando la funzione, si consente la visualizzazione della propria "ultima posizione attiva" da parte di amici selezionati, mentre le stories geolocalizzate appaiono per 24 ore sulla mappa, ma resta oscuro quanto precisamente vengano conservati (o quanto frequentemente aggiornati), questi dati durante i periodi inattivi.
Tra i vantaggi c'è di sicuro il fatto che la mappa può rendere Instagram più "vivo" e utile per chi ama esplorare, venendo a conoscenza di eventi locali, profili nelle proprie vicinanze e magari intessere nuove collaborazioni. Per i creatori digitali, comparire sulla mappa può significare avere una visibilità aggiuntiva, specie se si abituano a usare tag di luogo o producono contenuti legati al territorio.. ... E Contro. Ma i rischi non mancano. Tanto per cominciare, l'ultima posizione attiva può indicare la zona in cui ci si trova, potenzialmente anche l'indirizzo, se ripetuta frequentemente, e in questi casi, gruppi vulnerabili, quali minori, persone con precedenti di abusi, o in relazioni difficili, potrebbero trovarsi esposti a stalking o ad attenzioni indesiderate.. Controlli. Esiste però una funzione "Nascondi posti" (Hide Places) che permette di nascondere specifiche località, come casa o altri luoghi sensibili, scegliendo un raggio di sicurezza intorno a un punto. Instagram ha inoltre spiegato che servono ben due consensi: uno per attivare la mappa, un secondo per scegliere chi può vedere la posizione (parenti, amici stretti, lista personalizzata).
Le stories geolocalizzate che appaiono sulla mappa durano 24 ore, ma solo se l'utente ha aggiunto manualmente un tag di luogo, altrimenti non appaiono. La posizione aggiornata, per di più, non è geolocalizzata ogni istante, ma si attiva solo quando l'app è in uso o se viene riattivata dopo essere stata in background. In aggiunta, Meta prevede controlli parentali: gli account adolescenti inviano notifiche ai genitori se attivano la condivisione e questi possono scegliere se disabilitare o meno l'opzione.. Come si Disattiva. Da un punto di vista operativo, per decidere di non apparire sulla mappa, bisogna intervenire su due livelli. Innanzitutto, nella sezione Mappa (vi si accede da uno dei tondini in alto, nella sezione messaggi) si trova l'icona delle impostazioni (in alto a destra) dove selezionare "amici più stretti", "solo questi amici" oppure "nessuno".
Dopodiché, nelle impostazioni del dispositivo si può anche revocare il permesso di accesso alla posizione per Instagram, considerando che quando l'app non può accedere al GPS in background, la condivisione "live" si disattiva lo stesso.. Un consiglio. Controllare periodicamente se le impostazioni vengono mantenute dopo eventuali aggiornamenti dell'app, perché spesso modifiche alle policy o all'interfaccia introducono nuove opzioni o cambiano le modalità dei permessi.
Infine, se si usano tag di luogo su stories o reel, basta ricordare che questi tag potrebbero far apparire il contenuto sulla mappa anche se la posizione attiva non è condivisa, perciò evitare tag geografici può essere una scelta utile per chi tiene alla privacy..