Dl Sicurezza, esame-lampo al Senato: tre ore in Commissione, poi subito in Aula. Le opposizioni: “Iter scandaloso”

  • Postato il 3 giugno 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Arriva al Senato per un passaggio lampo il decreto Sicurezza, il provvedimento-bandiera varato il 4 aprile scorso dal Consiglio dei ministri e approvato dalla Camera il 29 maggio (qui la scheda con i contenuti principali). Per garantire la conversione in legge entro il 6 giugno, giorno della scadenza del termine, il governo ha imposto un esame puramente formale a palazzo Madama: la discussione generale in Commissione è iniziata alle 13:30, il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto alle 15. Dalle 16 in poi saranno esaminate le proposte di modifica, mentre l’inizio della discussione in Aula è fissato appena un’ora dopo, alle 17. Le opposizioni hanno presentato circa 120-130 emendamenti (trenta-quaranta per gruppo), tutti di merito, per non prestare il fianco ad accuse di ostruzionismo: ma “è evidente che da parte del governo non c’è nessuna volontà di arrivare a un confronto di merito con le opposizioni”, denuncia ai cronisti Peppe De Cristofaro, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, dopo una breve riunione con gli omologhi di centrosinistra Andrea Giorgis (Pd), Alessandra Maiorino (M5s) e Marco Lombardo (Iv).

Dall’opposizione si dà per certo che il governo porrà la questione di fiducia sull’approvazione del provvedimento, per far decadere tutti gli emendamenti in Aula: “Del resto era scontato che fosse così e lo dimostra quello che è successo negli ultimi mesi, quello che è successo alla Camera la settimana scorsa, quello che è successo qui quando, clamorosamente e vergognosamente, quello che in origine era il ddl Sicurezza è stato trasformato in decreto“, attacca De Cristofaro. “Immaginiamo anche che il governo cercherà di dire che questa fiducia è dovuta semplicemente all’ostruzionismo delle opposizioni. Ma non è vero, perché quando era un ddl e quando gli emendamenti erano molti di più, tutte le discussioni in Commissione sono state nel merito e non ci sono stati atteggiamenti ostruzionistici. Da parte nostra, ma credo di poter parlare anche a nome dei colleghi, naturalmente denunciamo questo iter autenticamente scandaloso che peraltro non consente al Parlamento un esame approfondito della materia”, afferma. Nel merito, aggiunge, “abbiamo, ovviamente, un giudizio molto negativo su questo provvedimento anche perché noi abbiamo una visione altra della sicurezza rispetto alle destre. Questo, infatti, non è un decreto sicurezza, è un decreto repressione, un decreto paura e non risolve i nodi che riguardano la sicurezza dei cittadini”.

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Il Fatto Quotidiano

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