Dl Giustizia, via libera definitivo della Camera: cosa cambia ora
- Postato il 21 gennaio 2025
- Di Libero Quotidiano
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Dl Giustizia, via libera definitivo della Camera: cosa cambia ora
Via libera definitivo della Camera al decreto Giustizia. I voti a favore sono 163, nessun voto contrario e 103 astenuti, tutte le opposizioni. Il decreto, già licenziato dal Senato e non modificato dalla Camera, viene quindi convertito in legge. Il provvedimento contiene norme in materia di magistrati assegnati ai procedimenti, disposizioni in materia di funzioni e compiti dei giudici onorari di pace, la nomina di un Commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria, estendendo, fra le altre, fino al 31 dicembre 2026 la durata dell'incarico.
In particolare, per far fronte alla grave situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari, la nomina viene disposta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Giustizia, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. La medesima procedura trova applicazione anche nel caso di revoca, anche in conseguenza di gravi inadempienze occorse nello svolgimento delle funzioni commissariali. Il commissario deve essere individuato tra soggetti esperti nella gestione di attività complesse e nella programmazione di interventi di natura straordinaria, dotati di specifica professionalità e competenza gestionale per l'incarico da svolgere.
Infine, il decreto interviene sulle procedure di controllo elettronico (cosiddetto braccialetto elettronico) dopo i casi di malfunzionamento, sull'osservanza delle misure cautelari degli arresti domiciliari, l'ordine di allontanamento dalla casa familiare e sul divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, precisando che l'accertamento della fattibilità tecnica da parte della polizia giudiziaria deve includere anche la verifica della fattibilità operativa. Nel caso in cui il giudice abbia prescritto l'applicazione del braccialetto elettronico, congiuntamente alla misura degli arresti domiciliari, l'accertamento della fattibilità tecnica dell'utilizzo "dei mezzi elettronici e degli altri strumenti tecnici di controllo" da parte della polizia giudiziaria deve riguardare anche la fattibilità operativa degli stessi.
Critico il Pd, che ha definito il decreto "un provvedimento che, nonostante il titolo ambizioso, offre risposte del tutto insufficienti alle criticità del sistema giudiziario". A dirlo, intervenendo in Aula alla Camera, la deputata democratica Rachele Scarpa, componente della Commissione giustizia di Montecitorio. "Abbiamo sostenuto alcuni interventi migliorativi - ha aggiunto la dem - ma le nostre proposte per colmare le gravi lacune sono state respinte da una maggioranza che continua a ignorare le opposizioni. È necessario affrontare con urgenza questioni cruciali come il rafforzamento della giustizia penale e civile, con investimenti in risorse e strumenti adeguati, compresa l'applicazione del processo telematico penale, che finora ha mostrato evidenti limiti. Occorre inoltre intervenire per potenziare e stabilizzare la magistratura onoraria, migliorare il funzionamento dell'ufficio del processo e garantire un supporto concreto alle vittime di mafia, usura, estorsione e crimini domestici".
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