Djokovic e l'ipotesi ritiro a Los Angeles: "Chiudere alle Olimpiadi sarebbe bellissimo". Nole vuole il record di Connors

  • Postato il 10 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Le vacanze per Novak Djokovic sono già una piacevole realtà: assente per motivi personali (dicesi “infortunio”) a Torino per le Finals, assente alla Davis perché la Serbia non s’è qualificata tra le migliori 8 del tabellone, il suo 2025 può considerarsi concluso con la vittoria nel torneo “di casa” di Atene, quello che ha spostato da Belgrado alla capitale ellenica, che nel frattempo è diventata anche la città che ha accolto la sua famiglia dopo i contrasti avuti con il governo serbo. Decisione “netta” che come sempre divide le masse, ma a Nole questo poco importa: le vacanze, appunto, sono l’unico pensiero che gli passa adesso per la testa. E il successivo è quello di ripresentarsi tirato a lucido tra poco meno di due mesi a Melbourne, quando la giostra verso il 25esimo titolo slam gli offrirà una nuova motivazione per ricominciare a giocare.

Le motivazioni: un altro oro olimpico e il record di Connors

L’altra motivazione forte fa rima con Los Angeles 2028, che potrebbe rivelarsi alla stregua di un ultimo grande traguardo da inseguire prima di dire basta con la racchetta. Non che Nole abbia bisogno di un oro olimpico per dimostrare chissà cosa a se stesso e al mondo che lo circonda: la vittoria di Parigi 2024, battendo in finale Carlos Alcaraz, lo ha già consegnato alla leggenda.

Ma LA28 potrebbe diventare il pretesto per spingersi fin verso un’ultima grande cavalcata, naturalmente facendosi carico di regalare alla Serbia un’altra grande gioia a cinque cerchi. Perché avrà pure traslocato ad Atene “per protesta”, ma il cuore resta serbo al 100%. E il fascino del torneo olimpico ancora una volta sembrerebbero ammaliarlo come nessun altro torneo, neppure come uno slam.

E neppure come la prospettiva di centrare il record di tornei ATP vinti in carriera: Jimmy Connors è distante ormai “appena” 8 tornei, e due più sopra c’è Roger Federer, che sembrerebbe (lui si) a portata di aggancio e sorpasso. Anche se già a partire dal 2026 bisognerebbe rialzare un po’ la media delle vittorie, visto che nel 2025 di successi ne sono arrivati soltanto due (a Ginevra e Atene, entrambi ATP 250).

Nole ha le idee chiare: “Ma non so se il corpo m lo consentirà”

Proprio dopo la vittoria di sabato scorso all’Hellenic Championship, e soprattutto dopo aver spiegato di aver rinunciato ad essere presente a Torino poiché non al meglio della condizione (se sia vero o no, impossibile averne contezza), Djokovic ha parlato di quando potrebbe decidere di ritirarsi, indicando proprio i giochi olimpici del 2028 come termine ultimo desiderato per chiudere la propria carriera.

E ha argomento la tesi con un ragionamento figlio del suo stesso modo di essere e di comportarsi all’interno del circuito. “Per tutta la mia vita e la mia carriera ho sempre avuto un piano mentale con diversi anni di anticipo. Ciò che voglio e come lo voglio. Avendo raggiunto assolutamente tutti gli obiettivi possibili, ho parlato delle olimpiadi del 2028, poiché volevo continuare a giocare per molti anni ancora. Se potessi concludere la mia carriera a Los Angeles con la bandiera serba sarebbe meraviglioso. Se ci riuscirò? Non lo so. Ci sono cose che sfuggono al mio controllo. Cerco di essere il più sano possibile, sia mentalmente che fisicamente, e mantenere quell’energia agonistica che mi spinge ad andare avanti”.

Intanto proverà a inseguire a gennaio un altro record: interrompere l’egemonia di Alcaraz e Sinner, che negli ultimi due anni si sono spartiti equamente (cioè 4 a testa) gli 8 tornei dello slam, e conquistare il numero 25 in carriera, che lo isserebbe solitario in vetta alla classifica all time, liberandosi della compagnia di Margaret Smith Court. Dovranno allinearsi tanti pianeti, ma la sensazione è che di Nole ne sentiremo ancora parlare per un po’.

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Virgilio.it

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