Divieto smartphone a scuola: le soluzioni delle superiori per l’anno 2025-2026

  • Postato il 26 agosto 2025
  • Scuola
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’avvicinarsi del nuovo anno scolastico porta con sé le novità volute dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara: dal voto in condotta decisivo per la promozione al divieto di smartphone nelle scuole superiori. Una novità che parifica questo grado d’istruzione a elementari e medie, dove i telefoni cellulari erano vietati già dall’anno scolastico 2024/2025.

Nello specifico, il divieto di utilizzo del cellulare è prescritto dallo scorso 16 giugno “durante lo svolgimento dell’attività didattica e più in generale in orario scolastico”, divieto che il ministro ha definito “improcrastinabile alla luce degli effetti negativi, ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica, che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche”.

La circolare del ministero, tuttavia, non prescrive il divieto di avere fisicamente con sé il dispositivo, ma rimette all’autonomia scolastica “l’individuazione delle misure organizzative atte ad assicurare il rispetto del divieto in questione. Da qui il dubbio di inizio anno: dove tenere i telefoni dei ragazzi e delle ragazze durante le ore di lezione? E sono diverse le soluzioni che le scuole pensano di sperimentare, come riporta Repubblica.

Al liceo delle scienze umane Finocchiaro Aprile di Palermo il dirigente Fabio Angelini, ha pensato a dei contenitori portaoggetti da appendere alle pareti dell’aula. Tanti vani quanti sono gli studenti, numerati secondo l’elenco alfabetico del registro. Funzionale durante le lezioni ma non troppo negli intervalli, quando avvicinarsi alle “tasche” e prendere il proprio dispositivo diventa più semplice. “Ci atterremo strettamente alle indicazioni ministeriali. Stiamo provvedendo all’acquisto degli appositi contenitori”, ha spiegato il professor Angelini. Di certo è la più economia tra le soluzioni: circa 15 euro per pezzo, ben sotto i 70€ che potrebbero servire per acquistare un armadietto porta cellulari richiudibile a chiave.

I problemi, logistici o meno, verranno affrontati a partire da settembre in occasione del primo collegio dei docenti e dei successivi consigli d’istituto, che dovranno vagliare anche il lato economico. Ci sono poi altri punti rimasti dubbi dopo la circolare ministeriale. Le gite e i viaggi di istruzione, fatti anche di momenti non didattici. O la possibilità di furti e danneggiamenti, davanti ai quali si potrebbe porre il problema della responsabilità. Tutti temi sui quali ogni istituto si organizzerà a suo modo in assenza di una direttiva univoca. Come sta facendo il liceo classico Cavour di Torino, che sta progettando un documento che riporti in modo completo la disciplina sugli smartphone alla luce della circolare arrivata da Viale Trastevere.

“Stiamo pensando a un regolamento ad hoc, come da normativa”, spiega il dirigente scolastico Vincenzo Salcone. “Ci saranno poi i passaggi istituzionali per l’approvazione degli organi collegiali”. E c’è anche chi, come Marina Petrucci, preside delll’istituto superiore Scotellaro di Massa di Somma, in provincia di Napoli, spera in un accordo coi ragazzi, un piano di confronto franco con i veri destinatari della novità. “La soluzione migliore”, sottolinea Petrucci, “resta quella condivisa, altrimenti si alimentano solo le proteste. È il nostro modus operandi: il confronto è più complesso e faticoso. Ma la voce dei ragazzi va ascoltata, ci sorprendono e ci danno sempre preziosi contributi. Del resto il divieto è per loro”.

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Il Fatto Quotidiano

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