Dislessia: genetica e struttura del cervello
- Postato il 25 dicembre 2024
- Di Focus.it
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La dislessia è uno dei disturbi del neurosviluppo conosciuti come disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). Chi ne è affetto ha difficoltà nella lettura accurata e fluente di un testo: il processo di decodifica delle parole è spesso lento e impreciso, e la comprensione difficile.. All'origine di questa neurodiversità invisibile - a tutti gli effetti un tipo di percezione alterata che richiede al bambino, e all'adulto, il massimo delle energie - ci sono cause genetiche e ambientali. Uno studio ora pubblicato su Science Advances ha associato alcune varianti genetiche che sembrano predisporre a dislessia a specifiche differenze nella struttura cerebrale. E in particolare nelle aree del cervello coinvolte nella coordinazione motoria, nella visione e nel linguaggio.. Un difficile puzzle. La dislessia interessa circa il 5% dei bambini in età scolare, «ma è un tratto complesso, che non può essere spiegato da cambiamenti in una singola regione cerebrale o da un singolo gene», chiarisce Sourena Soheili-Nezhad, ricercatore del Max Planck Institute for Psycholinguistics di Nijmegen (Olanda) e primo autore dello studio. «Studiare esattamente quali geni influenzano specifici network cerebrali può aiutare a comprendere il diverso sviluppo delle funzioni cognitive in questo disturbo dell'apprendimento».. Geni e brain imaging. Lo scienziato e i colleghi hanno usato i dati di oltre un milione di persone raccolti dalla compagnia di biotecnologie 23andMe, specializzata nella vendita di kit per i test genetici fai-da-te, per individuare le diverse varianti genetiche che possono aumentare le possibilità di avere la dislessia. Quindi, hanno elaborato il punteggio di rischio poligenico (una valutazione del rischio genetico individuale) per la dislessia di oltre 30.000 adulti i cui dati erano contenuti nel database sanitario UK Biobank, e l'hanno confrontato con le scansioni cerebrali di queste persone.. Caratteristiche ricorrenti. Anche se lo UK Biobank non forniva informazioni circa eventuali diagnosi di dislessia, il team è riuscito a collegare la varietà di predisposizione genetica al disturbo tra gli adulti a specifiche variazioni strutturali del cervello. Per esempio, un rischio più elevato di dislessia è risultato collegato a un minore volume cerebrale nelle aree responsabili della coordinazione dei movimenti e dell'analisi dei suoni delle parole, ma anche a un volume aumentato della corteccia visiva.. Quadro complesso. Quindi i ricercatori si sono concentrati su una struttura anatomica cerebrale chiamata capsula interna, che è fatta di sostanza bianca (cioè da fasci di fibre nervose). La densità di questa struttura era associata al punteggio di rischio genetico non solo della dislessia ma anche di altri tratti in vario modo ad essa correlati, come l'ADHD, l'intelligenza fluida (cioè la capacità di ragionare in modo astratto e risolvere i problemi in situazioni nuove) e il livello di istruzione.. Cause o effetti? Secondo gli scienziati, alcuni di questi cambiamenti emersi nei cervelli adulti derivano in realtà da uno sviluppo alterato del cervello durante l'infanzia o nella vita fetale. Altre alterazioni evidenziate potrebbero invece essere la conseguenza dell'avere un cervello predisposto a dislessia, per esempio l'effetto di decenni passati a evitare di dover leggere in situazioni professionali o private, con i rispettivi esiti sulle aree cerebrali. Riproporre questo tipo di studi su adolescenti e bambini potrebbe aiutare ad avvicinarsi un po' di più alle basi genetiche della dislessia..