“Disabili legati e picchiati, video aberranti”: 4 nuovi arresti tra il personale di una struttura di Cuneo
- Postato il 6 novembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Maltrattamenti, violenza privata, sequestro di persona e ora anche frode. Il tutto ai danni di persone con gravi disabilità psichiche e disturbi dello spettro autistico. Sono questi i reati ipotizzati nell’inchiesta sulla cooperativa sociale “Per Mano” di Cuneo, con 21 indagati. Secondo quanto rilevato dagli inquirenti, gli ospiti della cooperativa, di cui alcuni minorenni, “erano lasciati in condizioni psicofisiche di assoluto disagio” e a volte “sedati“. Nelle stanze, sempre in base a quanto emerso dall’inchiesta, i materassi bagnati di urina non venivano cambiati. Nella mattina di giovedì 6 novembre la Compagnia di Cuneo ha eseguito 17 misure cautelari. Dopo che nei giorni scorsi le indagini hanno portato all’arresto della direttrice Emanuela Bernardis e della coordinatrice Marilena Cescon, si aggiungono quindi 4 arresti domiciliari e 11 divieti di avvicinamento. Quattro indagati restano invece a piede libero.
Gli indagati sono ritenuti responsabili di violenze contro 18 persone, ospiti della struttura ricettiva gestita. I maltrattamenti, registrati anche grazie a telecamere installate all’interno delle strutture, hanno portato la Procura di Cuneo a chiedere e ottenere dal gip il sequestro preventivo della casa famiglia “Con Noi” e del nucleo residenziale “Stella Alpina”, tutti parte della cooperativa “Per Mano”. Il gip del Tribunale di Cuneo, inoltre, ha disposto il sequestro anche dei beni aziendali annessi, dei relativi beni strumentali e dei conti correnti. Un’ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti riguarda anche la frode nelle pubbliche forniture. L’Asl Cuneo 1, ad esempio, ha pagato 1,4 milioni di euro solo nel periodo compreso tra il 2024 (l’indagine è partita a dicembre) e il giugno scorso. “Abbiamo aggiunto di conseguenza la responsabilità amministrativa della cooperativa” spiega il procuratore capo Dodero, che sottolinea come “si evidenzi anche un problema fortemente economico della struttura, malgrado i compensi ricevuti dagli enti pubblici”.
“Abbiamo potuto vedere registrazioni aberranti” afferma il colonnello Marco Piras, comandante provinciale dei carabinieri. “Gli ospiti erano in condizioni psicofisiche di assoluto disagio” aggiunge il procuratore capo Onelio Dodero. Si parla, secondo quanto spiegato dal procuratore, di “un turnover eccessivo di personale assolutamente non qualificato e non idoneo”, soggetti non abilitati che in alcuni casi somministravano farmaci ai ragazzi purché stessero “tranquilli“. Bernardis e Cescon, già oggetto di una precedente indagine per maltrattamenti per fatti accaduti tra il 2014 e il 2019, sono state rinviate a giudizio in quel filone insieme a dieci tra infermieri, oss, psicologi ed educatori.
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