Diogo Jota, il suo fisioterapista vuole si sappia la verità: “Non stava facendo festa. Era in macchina perché non poteva viaggiare in aereo”

  • Postato il 4 luglio 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Ho letto alcune cose spiacevoli su internet e ne ho sentite anche sui media. Per essere chiari, Diogo e suo fratello André non stavano facendo festa, non erano nella cosiddetta vita ‘da sballo'”. A parlare è Miguel Goncalves, fisioterapista di Diogo Jota che è stato con il calciatore fino a quattro ore prima della sua morte, al quotidiano portoghese Record. Il fisioterapista smentisce dunque le voci di vita notturna che avrebbero portato il calciatore del Liverpool a bordo della Lamborghini con il fratello.

Jota, infatti, con il fratello André stava per cominciare un lungo viaggio verso Liverpool. Ma perché non in aereo? Il calciatore aveva avuto uno pneumotorace che lo aveva costretto a un intervento recente dopo la vittoria in Nations League. Al portoghese era infatti stato consigliato dai medici di evitare viaggi in aereo, a causa della pressione della cabina. Per questo aveva deciso di affrontare un viaggio lungo e non proprio leggerissimo di ritorno in Inghilterra – dove lunedì si doveva presentare al ritiro del Liverpool – prima con un’automobile a noleggio con cui avrebbe raggiunto la città di Santander, e poi con una nave dove sarebbe arrivato a Plymouth in circa 20 ore. Da lì sarebbe ripartito in macchina verso Liverpool.

Nessuna anomalia, nessuna vita notturna, ci ha tenuto a precisare dunque il fisioterapista dell’esterno portoghese, il cui funerale avrà luogo sabato mattina alla Igreja Matriz di Gondomar, paese a mezz’ora da Porto – città di nascita di Jota – dove due settimane fa aveva sposato la moglie. Infine Goncalves ha raccontato gli ultimi giorni del campione portoghese: “Ho iniziato a lavorare con lui sabato scorso e sono stato con lui tutti i giorni fino a mercoledì. Ha avuto una ripresa straordinaria, è stato senza dubbio un professionista senza pari. La base del suo polmone destro era leggermente collassata, ma con la fisioterapia post-operazione era praticamente perfetto. Era emozionato, fiducioso nella sua guarigione ed entusiasta per la prossima stagione. Era convinto che avrebbe fatto benissimo“.

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Il Fatto Quotidiano

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