Digiorgio: spunta un altro appalto ai fratelli Emiliano

  • Postato il 16 settembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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Digiorgio: spunta un altro appalto ai fratelli Emiliano

Un secondo appalto del Consiglio regionale pugliese, sempre a chiamata diretta, questa volta da 36 mila euro, è stato affidato alla società Emiliano Srl, dei fratelli del governatore pm Simonetta e Alessandro, che è anche dirigente politico e vicepresidente della lista civica del fratello Michele. Il Consiglio Regionale della Puglia il 26 agosto, mentre tutti erano in ferie, ha firmato con somma urgenza la delibera con cui è stata disposta la fornitura di scaffalature per la biblioteca (vuota da 4 anni) per un importo di 36 mila euro. Secondo la Gazzetta del Mezzogiorno gli atti non sono stati pubblicati dal Consiglio come richiesto dalla legge, e ritirati solo dopo che è venuto alla luce lo scandalo del primo affidamento. Quello con cui negli stessi giorni il consiglio ha sborsato 41 mila euro ai fratelli di Michele Emiliano per la fornitura di tavoli, forno a microonde, e divanetti perla stessa biblioteca.

IL DUBBIO

Ma perchè due appalti per una stessa fornitura, spacchettando i tavoli dagli scaffali? Perchè così si rimane sotto la soglia che il codice degli appalti prevede per le gare, notano da Fratelli d'Italia. Migliaia di aziende di mobili in giro per l'Italia, e il consiglio regionale della Puglia invita (e per assenza degli altri partecipanti fa vincere) proprio la ditta dei fratelli di Emiliano. Che non ne sapeva niente.

Né lui, né la funzionaria. La notizia del secondo appalto è stata lanciata dai consiglieri regionali di Fratelli d'Italia: «Quindi dopo la prima “svista” sulla fornitura da 41mila euro ai fratelli Emiliano, eccone una seconda per 36mila euro, bloccata (forse) nelle ultime ore solo perché è stata svelata la prima. Due appalti in tre mesi per la stessa categoria merceologica e dalla stessa stazione appaltante sembrano un frazionamento per aggirare la norma che prevede di poter affidare gli appalti sotto soglia. Insomma, come se fosse stato apposta per non dare nell'occhio». Ma dal gruppo di Fratelli d'Italia notano anche un'altra anomalia: «Il codice degli appalti e dell'anticorruzione gli affidamenti devono rispettare il criterio della rotazione delle aziende chiamate a presentare preventivi, principio che evidentemente non è stato rispettato».

 

 

 

L'AMBIENTALISTA

Ma come mai l'appalto è stato ritirato? Perchè le carte non sono pubblicate? Perché il “Verde” Angelo Bonelli non va in procura a chiedere, come solerte fare contro il governo? L'onorevole di Fratelli d'Italia Dario Iaia allarga il cerchio: «Prendiamo atto che in questa Regione i costi degli ospedali lievitano a dismisura, il capo della Protezione Civile viene arrestato, il responsabile di Asset viene rinviato a giudizio per corruzione e riprende regolarmente il suo posto (con un piccolo ridimensionamento), in alcune Asl accade di tutto e di più (diverse inchieste giudiziarie sono in corso) e tanto altro ancora da poter scrivere un libro di pessima amministrazione».

Il Partito democratico, che in queste ore urla “vergogna” contro la sentenza che ha riconosciuto i giudici di Taranto non imparziali e non lucidi nel giudizio rispetto al caso Ilva, mentre lo stesso Emiliano ha parlato di “catastrofe giudiziaria” (mentre il suo predecessore Vendola, che era stato imputato in primo grado gongola) tace di fronte a questo scandalo interno.

 

 

 

CHE SVOLTA

Persino l'onorevole Claudio Stefanazzi, braccio destro di Emiliano, suo capo di gabinetto e ora consigliere, condannato in primo grado per finanziamento illecito come responsabile della campagna elettorale di Emiliano, siede regolarmente nel gruppo parlamentare Pd nonostante Elly Schlein, durante i giorni dello scandalo pugliese, avesse annunciato un cambio di passo. Ed è a lei che si rivolge l'onorevole Congedo: «Siccome non crediamo sia una semplice coincidenza, visti i dubbi sollevati rispetto a costi di ospedali che lievitano nella regione di Emiliano, arresti nella protezione civile e altro, chiediamo al segretario Schlein di metterci la faccia e risolvere gli impicci poco chiari gestiti da un presidente di Regione del suo partito».

L'unico del campo largo che ha criticando la vicenda è Cristian Casilli, consigliere regionale del Movimento 5Stelle, annunciando che come gruppo consiliare si attiveranno al fine di fare chiarezza: «II caso non è macchiato da aspetti illegali», ha detto Casilli, «ma, certo, opportunità avrebbe voluto che si evitasse di coinvolgere la ditta dei fratelli del presidente. Però lo ammetto: i cittadini non distinguono molto tra opportunità e legittimità, ma percepiscono il cattivo costume della politica». Come diceva Checco Zalone in un suo celebre film commentando il tipico modo di fare della mazzetta: «Non è corruzione, non è concussione, è educazione!».

 

 

 

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Autore
Libero Quotidiano

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