Difesa, svolta italiana: l’Austria sceglie i M346F di Leonardo per 1,5 miliardi
- Postato il 2 dicembre 2025
- Di Panorama
- 3 Visualizzazioni

Buone nuove sul fronte dell’industria aeronautica nazionale. Abbiamo venduto velivoli militari Leonardo M346F all’Austria, come ha comunicato ieri la Difesa di Vienna confermando di aver ufficializzato l’ordine di acquisto per dodici velivoli nella variante di caccia d’attacco leggero, da quindi la lettera “F”, portando a buon fine un accordo da “Governo a Governo” tra Italia e Austria. Costruiremo e forniremo gli esemplari degli M346 unitamente all’addestramento, al supporto logistico e a impianti di simulazione, per un valore complessivo che si avvicina a 1,5 miliardi di euro. Secondo il programma industriale, le consegne sono previste a partire dal 2028. Oltre all’Italia, il nostro aeroplano è attualmente utilizzato da Israele, Nigeria, Polonia, Qatar, Singapore e Turkmenistan, mentre esisterebbero contatti per ordini da parte di Azerbaigian, Botswana, Egitto e Uruguay.
L’importanza dell’accordo
L’Austria diventa così il terzo operatore europeo e avrà aeroplani che potranno lanciare il missile aria-aria a corto raggio Iris-T, equipaggiati con sistema di comunicazione Link 16, i pod (appendici per i piloni alari) fatti con Nexter, azienda del gruppo Kdns), ovvero un cannone da 20mm. Ma ci sarà anche il pod per autoprotezione e attacco elettronico sviluppato dall’israeliana Elbit che consente di trasmettere disturbi ai radar delle difese antiaeree. Intanto continua l’iter di valutazione dello stesso tipo di aeroplano, seppur in versione differente, da parte dei militari Usa, poiché grazie all’accordo di Leonardo con la storica azienda aeronautica statunitense Beechcraft (Gruppo Textron), lo M-346N, si propone per soddisfare i requisiti definiti dalla Marina Militare degli Usa per la fornitura di un nuovo aeroplano da addestramento avanzato.
Il confronto con altri velivoli
Sarà una gara complessa e difficile: tra i concorrenti c’è la coppia formata da Boeing con la svedese Saab per il T-7 Red Hawk e il Lockheed Martin TF-50 sviluppato con la sudcoreana Kai che aveva progettato il T-50 avvalendosi proprio della consulenza americana. Certamente un fattore favorevole per quest’ultimo, ma il nostro M346, oltre che le prestazioni, può vantare un’esperienza di addestramento consolidata e apprezzata in tutto il mondo. Per la scelta dell’aeroplano vincitore, che avverrà nel gennaio 2027, conterà quindi anche il successo commerciale dei concorrenti, e su questo piano possiamo ritenerci in vantaggio. Ciò che perplime dello M346N è invece il fatto che esso non sia stato progettato per operare come aeroplano imbarcato, ovvero con una struttura in grado di sopportare atterraggi con arresto violento come sulle portaerei.
Il ruolo di Leonardo negli Usa
Tuttavia, secondo quanto definito sulle specifiche del programma Ujts (il capitolato della gara), il nuovo addestratore dovrebbe poter svolgere missioni che prevedono il Field Carrier Landing Practice (Fclp), ovvero voli e manovre che simulano l’avvicinamento e l’atterraggio sulle portaerei ma senza richiedere l’arresto con il cavo. Ma tale punto è proprio ciò che consente anche la partecipazione del Boeing T-7A Red Hawk e del Lockheed Martin TF-50.
Sul piatto ci sono 145 esemplari da costruire, la fornitura dei sistemi di simulazione e l’addestramento, ovvero tutto ciò che serve alla U.S. Navy per sostituire la flotta di ormai vetusti McDonnel Douglas T-45 Goshawk, aeroplano entrato in servizio nel 1991 la cui avionica è superata, le cellule affaticate dai cicli di utilizzo, nonché velivolo protagonista di episodi che hanno messo a repentaglio la sicurezza degli equipaggi. Del resto, dalla nascita dell’aviazione in poi, il compito di un aeroplano da addestramento, ovvero da scuola, è sempre stato quello di dimostrare la robustezza necessaria per tollerare gli errori degli allievi.