Dichiarazione dei redditi, quando arrivano i rimborsi? E chi può essere oggetto di controlli?

  • Postato il 2 giugno 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Dal 30 aprile è disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate la dichiarazione dei redditi precompilata. Al netto dei blocchi del portale, chi ha verificato la correttezza dei dati e l’ha già inviata o sta per farlo si chiede quando arriverà l’eventuale rimborso Irpef che risulta dal modello per effetto di oneri deducibili o detraibili. È la stessa Agenzia a spiegare che chi presenta dichiarazione con il modello 730 “ottiene il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio“. I pensionati devono invece attendere agosto o settembre. Stesse tempistiche nel caso speculare di eventuali trattenute di somme dovute.

Se il 730 precompilato viene presentato direttamente tramite il sito web dell’Agenzia o al sostituto d’imposta senza effettuare modifiche, non saranno effettuati i controlli documentali su detrazioni e deduzioni. In caso di modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, saranno possibili controlli documentali sugli oneri rivisti. Se il precompilato viene presentato mediante CAF o professionista vale lo stesso, ma gli eventuali controlli saranno effettuati nei confronti di questi ultimi. Fanno eccezione i dati delle spese sanitarie, per le quali il controllo formale è effettuato “relativamente ai soli documenti di spesa che non risultano indicati” nella precompilata.

La dichiarazione precompilata si considera accettata e non si rischiano controlli anche se il contribuente effettua modifiche che non incidono sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta, ad esempio se vengono variati i dati della residenza anagrafica senza modificare il comune del domicilio fiscale, se vengono indicati o modificati i dati del soggetto che effettua il conguaglio oppure se viene indicato o modificato il codice fiscale del coniuge non fiscalmente a carico.

L’Agenzia delle entrate potrà comunque richiedere al contribuente la documentazione necessaria per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire di alcune agevolazioni. Ad esempio, potrà essere controllata l’effettiva destinazione di una casa ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto, nel caso di detrazione degli interessi passivi sul mutuo per l’acquisto.

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Il Fatto Quotidiano

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