Diabete, i due fattori chiave che ne riducono il rischio del 30%

  • Postato il 7 settembre 2025
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Una recente ricerca spagnola, pubblicata su Annals of Internal Medicine, evidenzia come due semplici fattori combinati possano ridurre del 31% il rischio di sviluppare il diabete: l’adozione di una dieta mediterranea ipocalorica e l’esercizio fisico moderato, supportati da un percorso professionale mirato.

Lo studio multicentrico PREDIMED-Plus, condotto dall’Università di Navarra insieme a oltre 200 ricercatori di 22 istituzioni, ha analizzato l’efficacia di un approccio combinato su 4.746 adulti tra i 55 e i 75 anni con sovrappeso o obesità e sindrome metabolica, monitorati per sei anni. I risultati indicano non solo una significativa riduzione del rischio di diabete, ma anche benefici concreti in termini di peso corporeo e circonferenza vita.

Dieta mediterranea ipocalorica, più di un semplice regime alimentare

un piatto di alimenti sani della dieta mediterranea
Dieta mediterranea ipocalorica, più di un semplice regime alimentare (blitzquotidiano.it)

La dieta mediterranea è da tempo riconosciuta per i suoi effetti benefici sul sistema cardiovascolare, ma lo studio PREDIMED-Plus mostra come la restrizione calorica giochi un ruolo cruciale nella prevenzione del diabete. Nel gruppo di intervento, i partecipanti hanno ridotto l’apporto calorico di circa 600 kcal al giorno, mantenendo al contempo l’equilibrio e la varietà tipici della tradizione mediterranea.

I risultati parlano chiaro: in media, i partecipanti al gruppo di intervento hanno perso 3,3 kg e ridotto la circonferenza vita di 3,6 cm, contro 0,6 kg e 0,3 cm nel gruppo di controllo. Questo si traduce nella prevenzione di circa tre nuovi casi di diabete ogni 100 partecipanti, confermando l’efficacia della combinazione dieta-ipocalorica più attività fisica e supporto professionale.

L’esercizio moderato come alleato della prevenzione

Il secondo fattore chiave emerso dallo studio è l’attività fisica moderata. Non serve allenarsi in maniera estrema: camminate regolari, esercizi di resistenza leggera e attività quotidiane costanti sono sufficienti a potenziare gli effetti della dieta ipocalorica. L’attività fisica migliora la sensibilità all’insulina, riduce l’infiammazione e favorisce il mantenimento della perdita di peso.

L’approccio combinato, che integra alimentazione equilibrata e movimento costante sotto la supervisione di professionisti, diventa quindi uno strumento concreto e replicabile per la prevenzione del diabete su larga scala.

Il ruolo del supporto professionale

Uno dei punti chiave evidenziati dai ricercatori riguarda il supporto continuo: la dieta e l’esercizio fisico da soli non garantiscono risultati sostenibili. Il monitoraggio da parte di nutrizionisti, medici e operatori sanitari consente di personalizzare il percorso, correggere eventuali deviazioni e motivare i partecipanti a mantenere le abitudini nel tempo.

Secondo Miguel Ángel Martínez-González, professore all’Università di Navarra e ad Harvard, questa combinazione rappresenta “uno strumento efficacissimo per la prevenzione del diabete, con potenziale impatto globale se applicato su larga scala”. La prevenzione diventa quindi non solo possibile, ma anche realistica e replicabile in contesti diversi, a patto di superare barriere strutturali come la disuguaglianza nell’accesso a cibi sani o ambienti urbani poco favorevoli all’attività fisica.

Benefici estesi oltre il diabete

La dieta mediterranea ipocalorica e l’attività fisica moderata non riducono soltanto il rischio di diabete. I benefici si estendono anche alla salute cardiovascolare, al controllo della pressione sanguigna e al miglioramento del profilo lipidico. La combinazione alimentazione-esercizio migliora la funzione endoteliale e riduce l’infiammazione sistemica, fattori chiave nella prevenzione di malattie croniche.

Miguel Ruiz-Canela, co-autore dello studio, sottolinea come si tratti di uno stile alimentare gustoso, sostenibile e culturalmente accettato, capace di coniugare piacere e prevenzione. L’aderenza a lungo termine diventa quindi più semplice rispetto a regimi restrittivi non supportati da un contesto professionale.

Adattare l’approccio al contesto globale

Un editoriale pubblicato insieme allo studio ha sottolineato l’importanza di adattare questi interventi a contesti non mediterranei. In molte regioni del mondo, l’accesso a frutta, verdura e prodotti integrali è limitato, e l’ambiente urbano spesso non favorisce l’attività fisica. Superare queste barriere richiede politiche pubbliche mirate, educazione nutrizionale e infrastrutture per rendere l’attività fisica quotidiana più semplice e sicura.

Nonostante ciò, il messaggio chiave resta chiaro: la prevenzione del diabete è possibile e può essere significativamente potenziata attraverso strategie semplici, replicabili e basate su evidenze scientifiche solide.

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Blitz

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